Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.


- Charles Baudelaire -



mercoledì 27 marzo 2013

Padova: Dove Mangiare

Se vi piace la cucina etnica...

Buddha Indian Restaurant (Via Giotto 31, Padova; tel: +39 049 8789308; chiuso il lunedì)




Amo il cibo indiano da quando ero bambina e, prima che aprisse questo incantevole localino, mi recavo abitualmente al Rangoli, storico ristorante indiano di Padova, e luogo in cui abbiamo conosciuto l'attuale proprietario del Buddha Restaurant, che un tempo lavorava proprio al Rangoli. A differenza di quest'ultimo, i prezzi sono molto più onesti e la cucina è ugualmente eccellente. Personalmente adoro la cucina indiana, ho provato svariati ristoranti indiani in giro per il mondo, ma il Buddha rimane uno dei miei preferiti. Il cibo è delizioso, abbondante, profumatissimo. La scelta dei piatti è molto varia e comprende anche ampie possibilità per i vegetariani.
Il servizio è gentilissimo e sollecito. Unica pecca: a San Valentino tende ad essere sovraffollato... probabilmente perché il locale si presta decisamente bene all'occasione.
L'ambiente è informale, carino, intimo, soprattutto la sera, nella "saletta" alla sinistra della cassa.
Se siete neofiti della cucina indiana vi consiglio Papadrol, Ghost Biryani, Naan, Bombay potatoes, Chicken Tikka Masala. Per attenuare la sete potreste concedervi una Cobra, ma io vi suggerisco di provare il delizioso Mango lassi: una bevanda a base di yoghurt e mango.
I prezzi sono molto ragionevoli (in genere per una cena abbondante per due, comprensiva di un antipasto, un primo, due secondi, due contorni, un mango lassi e una birra spendiamo meno di 40,00 euro) anche perché, indipendentemente da quanto o cosa si ordina, la direzione del ristorante vi offrirà:

- un pane croccante (papadam) accompagnato da 4 salsine (chutney) diverse (la mia preferita? quella piccante! ma anche quella al tamarindo non scherza...) che viene portato in tavola subito dopo l'ordinazione, per ingannare l'attesa delle proprie pietanze;

- una porzione abbondante di riso bianco ogni due commensali;

- zuccherini e erbe digestive (anice, cardamomo, ...), servite a fine pasto per aiutare a digerire.

Un'altra idea eccellente del locale è il menù a prezzo fisso (a soli 10 euro!) proposto a pranzo. Se scegliete questa soluzione vi verranno proposte 3 opzioni: menù vegetariano, menù di carne, menù di pesce. Ognuna di queste opzioni prevede un grande piatto su cui vengono disposti 4 o 5 assaggini della cucina della casa (in genere un riso bianco da condire con una salsa messa a parte, due contorni, una portata principale (nel menù di carne in genere è pollo cucinato con tipi di curry diversi a seconda del giorno), acqua, caffé, dolce. Se due o più commensali scelgono il menù a prezzo fisso la cucina cerca di proporre (se possibile) pietanze diverse in ognuno dei piatti in modo da allargare ulteriormente la varietà delle pietanze proposte. 

Nel complesso: ottima cucina, prezzi ragionevoli, servizio adorabile (non potete non apprezzare la gentilezza di Rajan). Cosa volete di più?

Voto complessivo: 10 e lode
Cucina: 10
Atmosfera: 8
Servizio: 8
Fascia di Prezzo: Medio-Basso (20-25 euro a testa).

Se preferite la cucina regionale...

Piccola Trattoria Sarda (Via R. da Piazzola, 21, Padova; chiuso il lunedì)




Adoro questo ristorante! Se vi piace la cucina sarda dovete venirci; se non avete mai provato i piatti tipici dell'isola dovete fare qui la vostra prima esperienza; se non siete particolarmente amanti dei piatti provenienti da questa regione dovete provare ad andare alla Piccola Trattoria Sarda e ricredervi. In una parola: vi consiglio di venire qui almeno una volta. 
Vi innamorerete del porceddu morbidissimo con le patatine al forno, dei culungiones impastati a regola d'arte (il mio piatto preferito!!!) e dei favolosi souffle stagionali (ai carciofi, alle melanzane, alle fave,...). Il pecorino la fa da padrone e c'è anche un'ottima selezione di vini, ma quello che davvero ci piace è l'uso massiccio e sistematico di prodotti stagionali e quindi la variabilità del menù a seconda del periodo dell'anno. Tutto è squisito e godereccio: un'oasi sarda nel cuore del centro di Padova. L'ambiente è caldo, accogliente e curato nei minimi dettagli, vagamente rustico ma ricercato, perfetto quindi anche per una cena romantica. A pranzo la cucina propone anche convenienti menù a prezzo fisso. L'unico inconveniente è che la trattoria è un po' nascosta, per cui dovrete cercarla attentamente per trovarla: è impossibile capitarci per caso!


Voto complessivo: 8 e 1/2
Cucina: 8
Atmosfera: 9
Servizio: 7
Fascia di Prezzo: Medio (30-35 euro a testa).

Se siete amanti dei fast food ruspanti...

Dalla Zita (si trova a pochi passi dal Pedrocchi e da Zara; Via Gorizia 12, Padova - tel.:  +39 049 654992)



Pensate che un panino sia un pranzo triste e senza personalità? Venite dalla Zita e preparatevi a cambiare idea!
Il locale è minuscolo, c'è appena lo spazio per un piccolo bancone da droghiere e per 6 o 7 sgabelli malfermi, ma chi viene qui non lo fa di certo per l'atmosfera raffinata! Dalla Zita l'importante sono i panini: gustosi, molto imbottiti, sostanziosi e sorprendenti. Sulle pareti del locale sono affissi tanti cartoncini colorati che riportano più di 150 varietà di sandwich ideati dai gestori, ma tutte le aggiunte o le modifiche sono possibili, visto che ogni panino viene preparato al momento. Le proposte spaziano dai gusti più tradizionali (la porchetta è sempre una scelta azzeccatissima), agli abbinamenti più arditi (la bontà del panino gorgonzola, pere e grappa sorprende più di qualcuno).



Nell'ora di punta tende ad essere affollatissimo e non stupitevi se troverete anche azzimati banchieri e inamidate signorotte della Padova bene: la Zita è un'istituzione apprezzata da tutti i veri intenditori.
Il nostro consiglio: viste le dimensioni ridotte del locale, se la giornata lo permette, fatevi incartare il panino e andate a consumarlo in Prato della Valle!

Voto complessivo: 8
Cucina: 8
Atmosfera: 6
Servizio: 7
Fascia di Prezzo: Basso (sui 3.50 euro per un panino normale; sui 5 euro per un maxi panino).

lunedì 25 febbraio 2013

Liverpool: il volo

Dimenticate Ryanair: se, come me, partite dal nord-est d'Italia la soluzione al momento più conveniente per raggiungere il nord dell'Inghilterra è sicuramente la Monarch Airlines.
La compagnia low cost inglese, infatti, collega sia Verona che Venezia (e - ho appena scoperto - pure Cagliari) con l'aeroporto di Manchester (che mi risulta essere l'aeroporto più grande d'Inghilterra dopo gli aeroporti londinesi).
Grazie al mio lavoro in questi giorni ho potuto parlare con numerosi italiani che risiedono stabilmente a Liverpool e tutti loro hanno ammesso di servirsi di questa compagnia aerea quando devono tornare a casa. Gli orari previsti per le partenze sono - in genere - piuttosto decenti e i prezzi sono abbordabilissimi (se prenotate per tempo potreste riuscire a spendere sulle 30 sterline): io ad esempio ho dovuto acquistare il volo di andata due giorni prima di partire e nonostante questo ho speso solo 70 sterline (per il volo di ritorno ho pagato molto meno, avendo più margine di tempo...).

Attenzione però: come ho già scritto Monarch atterra all'aeroporto di Manchester, non a quello Liverpool! Questo significa che, una volta recuperati i bagagli dovrete andare alla stazione dei bus adiacente all'aeroporto (seguite le indicazioni) e prendere un autobus fino a Liverpool. Questo vi metterà di fronte a due diverse possibili soluzioni:

1) prendere un bus della National Express (biglietti acquistabili sia online che direttamente in aeroporto) che in 50 minuti circa vi porterà alla Coach Station di Liverpool

costo: 6,80 £

2) prendere un normale bus di linea che impiega un po' più di tempo ad arrivare a Liverpool ma attraversa tutta la campagna inglese

Non ho sperimentato questa soluzione perché avevo dei tempi un po' serrati, per cui non vi posso dare indicazioni precise sui prezzi.


Per quanto riguarda i giorni in cui è possibile volare è bene che sappiate che la tratta Verona-Manchester (e ritorno) è in genere coperta il mercoledì, il sabato e la domenica mentre quella Venezia-Manchester è coperta il giovedì e la domenica.

domenica 24 febbraio 2013

Liverpool: Pensieri e Parole

In questo periodo mi trovo a Liverpool per ragioni di lavoro, perciò penso che nei prossimi giorni scriverò qualcosa su questa bella città "riconvertita", di cui si parla ben poco nei forum e nelle guide turistiche. Sebbene io sia qui per scelta altrui infatti, Liverpool rientrava da tempo tra le mete che mi riproponevo di visitare, per cui sono molto felice di aver avuto una buona scusa per poterci passare del tempo.
Se anche voi, come me, desiderate da tempo mettere piede nella città natale dei Beatles, spero troverete in questo post una ragione in più per partire. Se invece l'idea di avventurarvi nel nord-ovest dell'Inghilterra non vi ha mai sedotti, spero che leggendo le righe seguenti cambierete idea.

1) Merita una visita.



Non se ne parla molto, la Lonely Planet dell'Inghilterra le dedica solo poche, snellissime pagine e a ben vedere non si può dire che Liverpool vanti un patrimonio storico-artistico paragonabile a quello delle più famose mete turistiche, ma ritengo che una visita alla città sia senz'altro d'obbligo, soprattutto se avete già visitato gran parte delle capitali europee e non sapete più dove passare quei weekend fuori porta che vi piacciono tanto.
Ex porto commerciale e ferita città industriale, Liverpool ha conosciuto una nuova giovinezza nel 2008, quando il suo centro è stato totalmente ritrasformato grazie alla costruzione del megapolo commerciale Liverpool One (di cui vi parlerò in seguito) e alla riqualificazione della zona portuale. Nel complesso ne risulta una metropoli che ha saputo reinventarsi, riscoprirsi e rendere bello e caratteristico anche ciò che era squallido e triste (i docks).

2) Gli Scousers sono degli Sweetish


Gli abitanti di Liverpool, detti Scousers, sono tra le persone più carine e alla mano che io abbia mai incontrato. Non credo si tratti di fortuna: sono da più di una settimana nel Merseyside e ho incontrato molte persone, per cui ritengo di essermi fatta un'idea piuttosto precisa e oggettiva della popolazione locale.
Dimenticate il cliché dell'inglese imperialista e spocchioso che si ritiene superiore a chiunque per preteso diritto acquisito alla nascita, qui ognuno è disponibile ad aiutarvi, rassicurarvi, regalarvi un sorriso. Le persone sono molto socievoli e non capita di rado che tentino di attaccare discorso un po' ovunque: sulla metro, in banca, mentre fate la fila al supermercato,...
All'impressione generalmente positiva sugli abitanti di Liverpool contribuiscono poi i deliziosi saluti e modi di dire che gli Scousers DOC sono soliti rivolgere agli estranei: entrando nei negozi o nei bar della zona vengo sempre accolta da espressioni tipo "haya la" (letteralmente: "hi love" cioè "ciao amore/tesoro"), da offerte di aiuto e, spesso, mi viene anche chiesto come stia andando la mia giornata.
Insomma, nel complesso sono degli zuccherini, simpatici, affabili, con un accento fatto di vocali larghe e pastose che molti definisco difficile e "volgarotto", ma che io trovo estremamente dolce e musicale.

3) Freddo???




Lo ammetto: io sono molto, molto freddolosa, per cui non faccio testo, ma qui la gente esagera. Passeggiando per Liverpool in questi giorni (temperatura media 5-6 °C) mi è capitato di vedere NUMEROSI ragazzi in maniche corte e pantaloncini, così come ragazze che indossavano cortissime gonne senza calze. Sono casi estremi, ma non isolati come verrebbe da pensare. Per il resto, comunque i capi di vestiario prediletti paiono essere leggere camicette vedo-non-vedo, giacche che io non mi azzarderei ad indossare prima del 15 di maggio e spolverini mezza stagione. Il motivo è molto semplice: i veri Scouser non soffrono il freddo e, anzi, deridono chi si copre un po' di più (immaginate le reazioni al mio passaggio, visto che solitamente indosso maglioni di lana collo alto, guanti, berretto e giacconi pesanti...).

4) Welcome to Geordie Shore


Avete presente quel tamarrissimo programma chiamato Geordie Shore, spin-off del più noto Jersey Shore che viene passato recentemente da MTV? Se non capite di cosa io stia parlando correte a farvi una cultura, in caso contrario venite a Liverpool e assisterete allo show "dal vivo".
Mi spiego: io ero convinta che i personaggi presentati in quel serial fossero caricaturali, esagerazioni piegate alle regole dello show biz o macchiette (= i nostri "scemi del villaggio") prese appositamente per fare audience.
Sbagliavo.
Il look che va per la maggiore tra le strade di Liverpool, infatti, pare proprio ispirato ai protagonisti della serie.
Generalizzando direi che la divisa di ordinanza per le ragazze prevede: chilometriche e vistose ciglia finte, trucco pesante, colorito aranciato assolutamente innaturale (frutto di ingenti quantità di autoabbronzante più che di lampade, secondo me), capelli cotonatissimi e abbigliamento un po' "trash" (capi maculati, miniminiminiminigonne, generose scollature, ombelichi a vista alla Carrà). Tra l'altro queste Signorine Buongusto quando non girano per la strada con cofane follicolari alla Moira Orfei che allargano a dismisura il buco nell'ozono, amano uscire di casa sfoggiando enormi bigodini appuntati sulla testa come se nulla fosse. Bonjour finesse!




Per i ragazzi invece la mise è più semplice, ma nel complesso piuttosto omogenea: pantaloni della tuta, canotte, capelli rasati, muscoli a vista. Eh sì care mie: se di viso gli Scouser non sono propriamente degli adoni c'è da dire che prestano moltissima attenzione al loro fisico (molto più delle ragazze, che invece mi pare abbiano una tendenza decisamente "budinosa"), come dimostrano le palestre sempre piene e le decine di sacche da palestra che invadono la metro e le vie del centro verso il tardo pomeriggio.

5) Ci vuole un fisico bestiale

Se prevedete di "fare festa" a Liverpool preparatevi psicologicamente: qui si beve tanto, tanto, tanto. Se, come me, siete cresciuti nel regno della grappa e degli "aperitivi lunghi" (come dimostrano autorevoli fonti) partirete avvantaggiati, in caso contrario preparatevi a fare una figura barbina. Qui i pub sono numerosi, sempre affollati e molto amati da accaniti e chiassosi bevitori di birra tanto che, se uscite di casa il sabato o la domenica mattina dovrete fare lo slalom tra le chiazze di vomito che decorano i marciapiedi.

6) You'll Never Walk Alone




Pensate di amare il calcio? A confronto degli Scousers sarete comunque dei principianti!
In città ci sono ben due squadre che riscuotono larghi consensi: l'Everton e il Liverpool. Tra le due io preferisco l'Everton, perché è sponsorizzato dalla birra Chang e dunque sulle t-shirt porta stampigliati dei simpaticissimi elefantini (giusto per capire su cosa io basi le mie preferenze sportive...); comunque, è soprattutto il Liverpool che fa impazzire le folle e perdere completamente il controllo alla popolazione tutta: in occasione di partite importanti (per esempio Liverpool-Zenit, di giovedì scorso) la città si paralizza completamente, gli hotel vanno in overbooking, i pub raddoppiano i fusti di birra.
La squadra cittadina scalda gli animi e anima le folle, per cui se vi capitasse di vedere rubicondi  cinquantenni con tatuato lo scudetto rosso che contraddistingue il team non strabuzzate gli occhi: probabilmente nell'ora successiva incontrerete altri tre o quattro personaggi simili.

Qui sotto qualche esempio di queste sobrie decorazioni corporali:

- nella variante più stilizzata e discreta



- declinata in chiave femminile



e infine nella versione in assoluto più fine e sobria.



7) Beatlesfobia



Parliamoci francamente: il motivo principale per cui i turisti si riversano a Liverpool sono i Beatles, e in effetti l'ufficio del turismo locale spinge moltissimo questo fenomeno.
Al di là del museo The Beatles Story, del Cavern Club e delle case di Paul McCartney e di John Lennon (entrambe visitabili), venendo in città potrete prendere parte ai più fantasiosi e disparati tour sulle orme degli abitanti cittadini più illustri, partecipare a karaoke domenicali monotematici, camminare per vie che ripropongono le facce dei quattro rocker stampigliate un po' ovunque ed entrare in negozi che sopravvivo solo grazie al merchandising correlato alla popolarità del gruppo.
Tuttavia se provate ad approfondire l'argomento con gli abitanti della città li sorprenderete a sbuffare, alzare gli occhi al cielo o scuotere le spalle: ovviamente la band è molto amata anche degli Scousers, ma la generale "follia turistica" che essa ha alimentato non sembra ispirare grande simpatia tra i concittadini dei più famosi scarafaggi del mondo.

venerdì 28 settembre 2012

MADRID: leccornie e golosità. Ovvero: dove mangiare.


Sono stata a Madrid solo 4 giorni, quindi non ho molti indirizzi da proporvi, ma spero che quelli che vi segnalo qui possano tornarvi utili, anche perché devo ammettere che sono stata piuttosto fortunata sul fronte cibo.
Per quanto riguarda le tapas è doverosa una precisazione che sembra stupida ma che poi si rivelerà utile: tenete sempre il conto di quante ne mangiate perché, anche se prese singolarmente costano poco, una tira l’altra, e il conto finale potrebbe rivelarsi non proprio abbordabile. Se siete indecisi sul numero ordinate una media racion o una racion dal menu e chiedete ai camerieri di proporvi vari assaggini.
A Madrid tra l’altro servono una delle mie schifezze preferite, ovvero le patatas bravas: goduriose patate in salsa di pomodoro piccante.

LOS AUSTRIAS, SOL E CENTRO

RESTAURANTE SOBRINO DE BOTIN (Calle de los Cuchilleros 17): qui la prenotazione è obbligatoria e sappiate che non è affatto un locale economico, ma ne vale la pena. Si tratta del ristorante più antico del mondo (1725) ancora in attività e gli interni rendono sicura testimonianza di una storia così ricca. Compare nel Guinness dei Primati ed è stato citato in Fiesta di Hemingway (!!!). Impossibile non trovarci turisti o pretendere un servizio pacato e non sbrigativo (visto l’affollamento) ma forse riuscirete ad evitare in parte il problema scegliendo di andarci a pranzo (anziché a cena), meglio se in un giorno infrasettimanale. Io ho provato il maialino da latte (cochinillo) ed era delizioso, ma in generale tutti i piatti che ho visto mi sono parsi ottimi. Se potete, cercate di farvi sistemare nella cantina con il soffitto a volte.

BANGKOK CAFE’ (Calle de Bordadores 15): la padrona e le cameriere di questo locale hanno la faccia come il derrier, ma la cucina è molto buona, i piatti sono abbondanti, e se riuscite a sedervi vicino alla finestra godrete della vista sull'affollata via commerciale sottostante. La cucina thailandese a me generalmente piace abbastanza, ma devo dire che qui in particolare propongono veramente degli ottimi piatti. Inoltre i prezzi sono molto ragionevoli, il che non guasta mai: da provare.

MUSEO DEL JAMON (Calle Mayor 7): onestamente credo di aver mangiato del prosciutto migliore al supermercato del mio quartiere, ma questo bar/ristorante/gastronomia/negozio di alimentari viene considerato il tempio del jamon madrileno. E’ simpatico, soprattutto per le centinaia di prosciutti che pendono dal soffitto, quindi è un buon posto in cui fare foto-ricordo sceme. Inoltre all’ora del (nostro) orario dell’aperitivo lo affollano un sacco di turisti e ragazzi giovani, per cui credo sia un ottimo posto dove fare conoscenze.

CERVECERIA 100 MONTADITOS (Calle Mayor 22… ma ce ne sono molti altri sparsi per la città): qui non troverete alta cucina né chissà quali piatti raffinati, ma se avete fame e voglia di una cosetta sfiziosa è il luogo ideale. Propone moltissime varietà di mini-bocadillos che bisogna scegliere da una lista sparsa sui tavoli. E' necessario compilare autonomamente “la comanda” quindi passarla in cassa e pagare: l’ordine arriva poco dopo. Ogni panino costa 1,20 euro ma è piuttosto piccolo e probabilmente non vi basterà; se non sbaglio il locale prevede piatti con 3-4 paninetti diversi assortiti, che vanno sempre scelti tra le decine di combinazioni possibili. Ovviamente sono presenti tutte le specialità spagnole (chorizo, tortilla, jamon, calamares) e io, fossi in voi, punterei su quelle.

MERCADO DE SAN MIGUEL: si tratta del mercato ortofrutticolo coperto di Plaza de San Miguel. All’interno, più che ortaggi, troverete leccornie locali, sushi, ostriche, formaggi. Ogni pietanza si può mangiare sul posto (poggiandosi su appositi tavolini predisposti al centro della struttura) o portar via, ma io vi consiglio di venir qua all’ora dell’aperitivo, bere un bicchiere di vino e farvi stuzzicare l’appetito dalle delizie che solo questo mercato può offrire. E’ talmente affollato che quasi sicuramente finirete con l’attaccare bottone con qualcuno. 

HUERTAS E ATOCHA

LOS GATOS (Calle de Jesus 2): le migliori tapas di Madrid le ho mangiate qui. L’ambiente è molto caratteristico, il personale gentile e il cibo delizioso. Particolarmente apprezzate dai clienti abituali sono le tostas, cioè i crostini con tapas: il mio preferito è senz’altro quello ai calamari.

Madrid: Shopping Time


La maggior Parte dei negozi di Madrid mi è parsa chiusa di domenica, quindi gli orari che riporto si riferiscono principalmente ai giorni compresi tra lunedì e sabato.

LOS ASTURIAS, SOL E CENTRO

SALVADOR BACHILLER (Gran Via 65; orario: 10-21): non è economico né sobrissimo, ma secondo me fa delle belle borse e anche dei bei portafogli. In genere sceglie colori sgargianti e luminosi che tuttavia non sconfinano mai nel kitch.

CONVENTO DEL CORPUS CRISTI - LAS CARBONERAS (Plaza del Conde de Miranda; orario: 9.30-13 e 16-18.30): qui ci dovete venire perché fa troppo “monastero spagnolo medievale feat. La Monaca di Monza”.
Le suore di questo convento fanno dei pasticcini piuttosto buoni ed è possibile ordinare quello che si desidera attraverso una porticina  apposita che impedisce di vederle (sono suore di clausura). Dopodiché bisogna uscire in Calle del Codo ed attendere che le suore consegnino la mercanzia: i prodotti passano attraverso una piccola porta girevole che permette lo scambio senza che le suore vengano viste.

EL CORTE INGLES: come tutti i grandi magazzini mi ricorda l’Upim e non mi fa impazzire, ma è un buon indirizzo da tenere a mente per fare la pipì a scrocco, tanto nessuno vi degnerà del benché minimo sguardo.

CASA DE DIEGO (PLAZA DE LA PUERTA DEL SOL; orario: 9.30-20): qui ho comprato un souvenir per mia nonna. Va precisato che lei è una feticista di ventagli e dunque è stata felicissima. La Casa de Diego è infatti un negozio del 1858 che vende e ripara non solo ventagli di pregio ma anche scialli, bastoni da passeggio e ombrellini da smorfiosa.

CASA HERNANZ (Calle de Toledo 18; orario: 9-13.30 e 16.30-20): preparatevi ad aspettare ore, questo negozio è sempre affollato! Ma armandovi di pazienza potrete fare delle espadrillas di qualsiasi forma, colore, consistenza vi piaccia. Non credo sia possibile trovare un assortimento maggiore.

HUERTAS E ATOCHA

LOMOGRAPHY (Calle de Echegaray 5; orario: 11-20.30): ebbene sì, la mia ossessione per le macchinette vintage ha preso piede anche a Madrid. Questa è la marca che produce non solo la mia splendida Diana rosa, ma anche i rullini che uso, che sono rari e difficili da trovare. Magari non ve ne frega nulla, ma se siete lomography appassionati come me vi farà piacere dare una sbirciatina a questo negozio ben fornito.

SALAMANCA

AGATHA RUIZ DE LA PRADA (Calle de Serrano 27; orario: 10-20.30): può piacere o non piacere. A me non fa impazzire ma ho un ombrello, un astuccio e un porta chiavi firmati da lei quindi dovrei tacere. Se vi piace non c’è luogo migliore in cui acquistare le sue creazioni.

AMAYA ARZUAGA (Calle de Lagasca 50; 10.30-20.30): è un po’ eccessiva e rischia di diventare pericolosamente kitch, ma i suoi abitini - se scelti con attenzione e indossati con sobrietà – possono essere davvero sexy, quindi se vi preparate a un romantico tete-a-tete venite a fare acquisti in questa boutique.

CAMPER: in questo quartiere trovate forse il più grande negozio di scarpe di questa marca, ma io personalmente considero queste calzature veramente orrende quindi non vi darò l’indirizzo, né tantomeno il permesso di acquistarne un paio.

MO BY MARIA ROCA (Calle del Conde de Aranda 10; orario: 10.30-20): questo negozio piuttosto imbucato vende belle borse in pelle e gioielli davvero carini. Fateci un giro e fatemi sapere se è rimasto un posto valido in cui autogratificarsi.

SARA NAVARRO (Calle de Jorge Juan 22; Orario: 10.30-20.30): se vi piacciono le sue scarpe preparatevi a fare un leasing. Credo tenti di ricalcare le orme di Manolo, anche se a mio avviso non è al suo livello. Comunque fa delle cose davvero carine, anche se molte delle scarpe che propone sono più adatte a una sposa che alla vita di tutti i giorni.

ORIOL BALAGUER (Calle de José Ortega y Gasset 44; 10-14.30 e 17-20.30): questa è una boutique a tutti gli effetti, ma anziché esporre borsette o gioielli propone una marea di squisite varietà di cioccolato. Godetevelo.

VINCON (Calle de Castello 18; 10-20.30): gadget divertenti quanto inutili e oggetti di design catalano.

MALASANA E CHUECA

MADERFAKER INDUSTRY (Calle del Pez 14; orario: 11-14.30 e 17-21): questo luogo di culto delle pantere nere merita una visita anche solo per l’idea fondativa originale. Si tratta di un negozio che propone vestiti, CD, DVD, poster e accessori che rendono omaggio alla musica e al cinema afroamericano degli anni ’70. Semplificando potremmo definirlo così: i proprietari sono completamente fuori di testa, e il pubblico di riferimento è davvero LIMITATISSIMO ma per ora il negozio non fallisce ed è giusto rendergli omaggio.

FUTURAMIC (Calle de Valgame Dios 5): qui vendono degli oggetti fighissimi, tipo juke-box anni ’60, affettatrici di inizio secolo, macchine da cucire degli anni ‘30 e altre cose assolutamente inutili e polverose che io acquisterei in gran massa. Tutti gli oggetti esposti sono originali, ed è quindi impossibile trovare cineserie scadenti. Non tutto è in vendita.

LA JUGATERIA (Travesia del San Mateo 12; 11-15 e 17-21): si tratta di un sexy shop come se ne trovano solo nelle grandi capitali: non ci sono sfigati con la faccia da pervertiti né commessi sinistri, ma solo gente che si fa gli affaracci suoi e ti vende un vibratore come se fosse un pacchetto di gomme. I prodotti esposti tra l’altro sono cose abbastanza raffinate e di classe e non schifezze che potreste trovare a un addio al nubilato di paese.






MADRID: cosa vedere


LOS AUSTRIAS, SOL E CENTRO

PLAZA MAYOR: Secondo me è la piazza più bella di Madrid, e ci sono sempre tipi strani e originali che ci passano. Questa piazza accogliente, denotata da colori caldi e affreschi sorprendenti è costruita nel tipico stile herreriano, gli elementi più caratteristici del quale sono le guglie in ardesia. Fino alla fine del XIX secolo ospitò corride, spesso organizzate per festeggiare matrimoni o nascite reali. Qui venivano allestiti anche i tribunali dell'Inquisizione seguiti dalle relative esecuzioni. La domenica i portici che la circondano sono occupati da bancarelle piene di vecchie monete e francobolli, mentre a dicembre è qui che viene allestito il mercatino di Natale.
Voto: 7 e 1/2.

PLAZA DE LA VILA: è una piazzetta piccolina e quasi sempre deserta ma secondo me è davvero carina e merita una visita.
Voto: 7.

PLAZA DE RAMALES: non è granché famosa, ma passeggiare per questa piazza nei pomeriggi soleggiati è, secondo me, un’esperienza unica.
Voto: 7 e 1/2.

PLAZA DE ORIENTE: ricorda un po’ Versailles, e in effetti è quella l’ambizione con cui è stata creata. Progettata da Velazquez è forse la miglior testimonianza del passato imperialista spagnolo.
Voto: 8.

PALACIO REAL: a pochi passi da Plaza de Oriente, il Palazzo reale spagnolo è una di quelle attrazioni che proprio non si possono saltare. Se siete studenti portate con voi un documento dell’Università: dovreste riuscire a entrare a prezzo ridotto. Il palazzo è un po’ pretenzioso e molto arzigogolato ma devo ammettere che è molto bello, soprattutto nelle giornate di sole, quando le sue mura bianchissime diventano quasi accecanti. La cosa che mi è piaciuta di più è la Farmacia Real, che vi consiglio vivamente di visitare.
Voto: 8.

PLAZA DE LA PUERTA DEL SOL: da quel che ricordo non è bella, né ben frequentata ma sicuramente ci passerete un milione di volte. E’ lo snodo principale della città e si trova a pochi passi dalle vie più stracolme di negozi che si possono trovare a Madrid. Inoltre, qui vicino ci sono alcuni dei ristoranti di cui vi parlerò nel prossimo post.
Voto: 4.

LA LATINA E LAVAPIES

BASILICA DE SAN FRANCISCO EL GRANDE: di regola non amo molto le chiese ma questa mi è piaciuta parecchio e per qualche assurdo motivo mi ricorda i luoghi di culto dell’est Europa. Secondo me merita soprattutto l’esterno.
Voto: 8.

HUERTAS E ATOCHA

CENTRO DE ARTE DE REINA SOFIA: ci sono 3 musei a Madrid che proprio non potete perdervi, e questo è il primo. Non è il mio preferito ma onestamente sareste blasfemi se non lo visitaste. Vale la pena di venire qui anche solo per un’opera: Guernica, davanti alla quale si accalcano sempre decine di giapponesi armati di macchine fotografiche. Effettivamente merita. In più ci sono altre belle tele di Picasso e anche di Dalì, quindi dovete dargli un'occasione. Anche la struttura del museo merita, il che vi dà un'ulteriore ragione per vincere la pigrizia e trascinare le vostre stanche membra fin qui.
Voto: 7 e 1/2.

ANTIGUA ESTACION DE ATOCHA: io amo questa stazione perché pullula di piante e uccelli. Cioè, è una stazione ma al tempo stesso sembra una serra: davvero unica! Dentro la stazione troverete anche il monumento alle vittime dell’11 marzo 2004, che francamente meriterebbe una visita anche solo per quello che rappresenta. Va comunque precisato che è proprio ben fatto e originale: quindi dateci un’occhiata, non sprecherete più di dieci minuti e vedrete qualcosa di veramente unico e toccante.
Voto: 8+.



PASEO DEL PRADO E EL RETIRO

MUSEO DEL PRADO (la domenica l’ingresso è gratuito): francamente è un museo molto sopravvalutato. Le guide lo esaltano, i turisti (soprattutto quelli un po’ più “maturi”) ne decantano la bellezza e penso non si possa visitare Madrid senza vederlo, ma più per tradizione che per merito. Intendiamoci: le tele esposte sono opere d’arte famose che vale la pena vedere “dal vivo”, ma il museo è organizzato in maniera molto “vecchia” e stantia, è pesante, noioso, di difficile scorrimento. Insomma, se avete visitato il MET o il Musée d’Orsay vi sembrerà preistorico e insostenibile. L’attrazione più valida, a mio avviso, sono le pinturas negras di Goya, ma anche grandi classici della pittura spagnola (come la Maya desnuda).
Voto: 6-.

PLAZA DE NEPTUNO: è kitch ed esagerata, ma se progettate un giro per musei sicuramente ci passerete. Non mi fa impazzire ma la fontana che ne occupa il centro è sicuramente impressionante e maestosa. Io qui ho incontrato un paio di tossici molesti quindi magari la mia opinione è un po’ falsata. Fate attenzione (anche se di solito ci passa la polizia a cavallo).
Voto: 6 (giusto per rendere omaggio alla fontana).

MUSEO THYSSEN-BORNEMISZA: questo è in assoluto il mio museo preferito di Madrid e uno dei miei preferiti al mondo. Se vi recate a Madrid dovete assolutamente venire qui e sappiate che se non lo farete incorrerete nella mia collera più feroce. Il museo è ben organizzato, raccolto, sensato. Le opere sono ben visibili e le sale non sono mai troppo affollate. Espone Canaletto, Monet, Sisley, Van Gogh, Degas, Renoir, Hopper e anche quell’amore di Lichtenstein, tanto per citarne solo alcuni. Stupendo!
Voto: 9+.

CAIXA FORUM: è una delle costruzioni più sorprendenti e insolite di Madrid e sicuramente merita un’occhiata. All’interno vengono esposte mostre e opere abbastanza interessanti, ma il vero motivo per venire qui è l’edificio stesso, quindi risparmiate pure l’ingresso. Ovviamente, se qualcuno è appassionato di arte mi considererà un'inetta ignorante; anzi, un mio amico designer lo considera l'unico museo di Madrid degno di attenzione. I miei consigli tuttavia si rivolgono a persone "normali" tipo la sottoscritta, quindi ribadisco la mia opinione: limitatevi ad ammirarne la struttura, soprattutto se avete pochi giorni a disposizione.
Sulla facciata adiacente al museo potrete ammirare il jardin colgante: una parete di quattro piani interamente ricoperta di piante.
Voto: 7.



PLAZA DE LA CIBELES: questo slargo grandioso ed esagerato per certi versi mi ricorda Parigi. Più che una vera e propria piazza in cui passeggiare amabilmente è un maxi spiazzo invaso dal traffico, ma gli edifici che lo circondano vi lasceranno a bocca aperta. La sua principale attrazione è il Palacio de Comunicaciones che sembra la Casa Bianca ma in realtà è solo la sede centrale delle Poste.
Al centro della piazza sorge la splendida fontana che raffigura la dea Cibele (e che –pensate un po’- dà pure il nome alla piazza) che a quanto ne so è il luogo di ritrovo preferito dei tifosi del Real Madrid (i quali, di tanto in tanto, si divertono pure a staccarne un pezzetto).
Voto: 8 e 1/2.

PARQUE DEL BUEN RETIRO: è un bel parco, rigoglioso, ameno, amabile. Potete visitarlo per una passeggiata, potete organizzarci un pic-nic o improvvisare una sessione di bird watching, ma il vero motivo per cui mi piace è che offre la possibilità di fare delle romanticissime gite in barca (4 euro per 45 minuti), tipo quelle che fanno i tizi nei film americani al loro primo appuntamento. Ovviamente, io non ho mai trovato uno straccio d’uomo disposto a remare per me, ma magari voi siete più fortunati.
Voto: 7.

SALAMANCA

PLAZA DE TOROS E MUSEO TAURINO:  ebbene sì, qui fanno le corride e nel museo annesso le esaltano. Per questo motivo noi ci siamo rifiutati di visitare questo luogo, dunque non possiamo esprimere giudizi, ma solo segnalarvi che esiste.

PUERTA DE ALCALA’: a me ha ricordato un po’ la Porta di Brandeburgo di Berlino. E’ grandiosa e molto bella, davvero suggestiva anche se molto trascurata. Questa era un tempo la porta di accesso alla città e il luogo in cui si riscuotevano i dazi doganali. Inoltre se siete persone molto ma molto fortunate potreste assistere alla cosa più figa del mondo: due volte all’anno – in autunno e primavera – la vicina rotonda viene chiusa al traffico per far spazio alle greggi che vengono condotte dai pascoli estivi a quelli invernali e viceversa.
Voto: 8.



CHAMBERI E ARGUELLES

TEMPLO DE TEBOD: questa attrazione costruita nel 2200 a.C. (circa) può risultare piuttosto indigesta al turista più intransigente. Si tratta di un tempio egizio assolutamente fuori luogo (ed è proprio questo che mi piace!) situato nel Parque de la Montana. Il tempio è stato salvato dalle acque del lago Nasser e donato dall’Egitto alla Spagna in segno di ringraziamento per la partecipazione ad importanti scavi archeologici. In realtà non c'è molto da vedere e il tempio in sé è piuttosto piccolo ma la sua collocazione inconsueta lo rende a mio avviso una meta di sicuro interesse.
Voto: 8.



FARO DE MADRID: quando ci sono stata io, il faro era in fase di restauro e quindi chiuso al pubblico ma spero che nel frattempo abbia riaperto, perché dicono che dalla cima di questa torre si possa godere di uno dei panorami più suggestivi della capitale.

ESTACION DE CHAMBERI: questa stazione è stata abbandonata a sé stessa per decenni, perché l'ampliamento della metro l'aveva resa obsoleta. Tuttavia da qualche anno si è trasformata in un museo volto a ricreare l’epoca della costruzione della stazione stessa (il 1919), con tanto di pubblicità del periodo e altri cimeli risalenti a quasi un secolo fa. Un salto nel passato insolito e non convenzionale! W il vintage!