Il nostro primo giorno a Istanbul inizia decisamente presto: il volo della Pegasus Airlines che abbiamo scelto atterra a Sabiha Gokcen alle 5.30 (ora locale). Dopo aver recuperato i bagagli ci dirigiamo al terminal dei bus di fronte alla stazione dove per 13 lire turche (6.50 euro circa) acquistiamo un passaggio fino a piazza Taksim. Qui prendiamo un taxi (25 lire turche per il tragitto tra piazza Taksim e la Moschea Blu) e alle 7.00 circa siamo di fronte al nostro hotel.
Costo totale trasporto aeroporto (Sabiha Gokcen) - hotel = 51 lire turche
Rispetto ad altre capitali è una cifra piuttosto ragionevole ma, al ritorno, siamo riusciti a trovare una soluzione ancor più economica, che trovate illustrata dettagliatamente qui.
Comunque arrivati in hotel mi rendo conto di essermi dimenticata di informarli sul nostro orario d'arrivo perciò la nostra stanza non è ancora pronta. Decidiamo allora di gironzolare intorno all'hotel e scopriamo che dista solo 3-4 minuti a piedi dalla Moschea Blu: l'edificio, già gremito di turisti orientali armati di flash, sarebbe già aperto alla visita ma noi siamo troppo stanchi e spossati per poterlo apprezzare davvero per cui decidiamo di rimandare il tour a un momento più consono e preferiamo andare alla scoperta del nostro quartiere (Sultahanamet). Nonostante la stanchezza devo dire che ho apprezzato moltissimo questa passeggiata mattutina, visto che la città, rischiarata da un incantevole cielo rosa, era praticamente deserta, molto diversa da come l'avremmo vista poi, nel corso del nostro soggiorno, sempre frenetica e caotica.
Costo totale trasporto aeroporto (Sabiha Gokcen) - hotel = 51 lire turche
diviso due
= 25 lire turche circa = 12.50 euro a testa
Rispetto ad altre capitali è una cifra piuttosto ragionevole ma, al ritorno, siamo riusciti a trovare una soluzione ancor più economica, che trovate illustrata dettagliatamente qui.
Comunque arrivati in hotel mi rendo conto di essermi dimenticata di informarli sul nostro orario d'arrivo perciò la nostra stanza non è ancora pronta. Decidiamo allora di gironzolare intorno all'hotel e scopriamo che dista solo 3-4 minuti a piedi dalla Moschea Blu: l'edificio, già gremito di turisti orientali armati di flash, sarebbe già aperto alla visita ma noi siamo troppo stanchi e spossati per poterlo apprezzare davvero per cui decidiamo di rimandare il tour a un momento più consono e preferiamo andare alla scoperta del nostro quartiere (Sultahanamet). Nonostante la stanchezza devo dire che ho apprezzato moltissimo questa passeggiata mattutina, visto che la città, rischiarata da un incantevole cielo rosa, era praticamente deserta, molto diversa da come l'avremmo vista poi, nel corso del nostro soggiorno, sempre frenetica e caotica.
Comunque, assonnati e zoppicanti giriamo per la zona dell'Ippodromo - una piazza molto lunga e stretta, circondata da alberi e arricchita da piacevoli zone verdi anche al suo interno - chiamata così perché in epoca bizantina qui si svolgevano le corse delle bighe che vedevano sfidarsi i rappresentati delle due principali fazioni politiche della città. Nel corso dei secoli, gli imperatori bizantini e i sultani ottomani arricchirono e impreziosirono molto questa piazza, centro della vita pubblica dei loro sudditi, con opere d'arte di fine fattura. Purtroppo oggi gran parte di queste opere è andato perduto o deteriorato, ma la piazza conserva intatto il suo regale splendore. La maggior parte delle mancanze è dovuta al passaggio dei crociati cristiani (4° crociata) la cui vergognosa testimonianza si può ammirare, ad esempio, a Venezia: la famosa quadriga di bronzo che sormonta il portale principale di San Marco (quella che si vede oggi è una copia, l'originale è custodita in un museo) è infatti stata rubata nel 1204 proprio da questa affascinante piazza di Istanbul!
Nell'Ippodromo restano tuttavia delle opere che vale la pena ammirare e che colpiscono per il loro splendore, mantenuto attraverso i secoli. Partendo dall'estremità meridionale (quella più vicina al nostro hotel) ammiriamo:
- l'Obelisco di pietra grezza: oggi piuttosto spoglio e anonimo ma un tempo completamente ricoperto di lastre di bronzo che i crociati cristiani rubarono credendole fatte d'oro;
- l'Obelisco di Teodosio, meraviglioso, scolpito in Egitto 1450 anni prima della nascita di Cristo, ricoperto di straordinari e articolati geroglifici;
- tra i due obelischi si vede emergere dal terreno la Colonna Serpentina, un tempo molto più alta e sormontata da tre teste di serpente.
Osservate queste tre opere impressionanti (quella che colpisce di più è l'obelisco di Teodosio, ancora magnifico dopo tre millenni e mezzo!) ci incamminiamo verso il lato nord della piazza, percorrendone i vialetti scavati tra le ampie aree verdi che costellano la piazza e che la domenica si riempiono di fedeli all'uscita della Moschea Blu (l'ingresso posteriore della moschea dà sulla piazza). Notiamo sul lato occidentale della piazza l'edificio che ospita il museo delle arti turche e islamiche che abbiamo in programma di visitare.
Proseguendo lungo la piazza arriviamo nei pressi della
Proseguendo lungo la piazza arriviamo nei pressi della
- Fontana del Kaiser Guglielmo, donata il secolo scorso dall'imperatore tedesco al popolo turco in occasione di una visita di Stato.
Percorsa la piazza e ammirata la fontana di fronte alla facciata principale della Moschea Blu la stanchezza si fa sentire, accompagnata da un po' di fame: decidiamo allora di dirigerci presso un chiosco temporaneo allestito vicino al lato occidentale della piazza, dove mangiamo un Peynirli Borekci (1.50 lire turche l'uno), un tortino al formaggio che spesso accompagna le colazioni turche.
Non contenti decidiamo di concederci anche un the caldo e una pasta da Cigdem Pastanesi, una pasticceria deliziosa in Divan Yolu Caddesi dove torneremo più volte nel corso del nostro soggiorno. Prezzo: the + pasta = 5 lire turche (2.50 euro circa).
Sono le 9.30 e non ce la facciamo più a tenere gli occhi aperti: torniamo in albergo dove, per fortuna, la nostra stanza è pronta. Sul letto ci aspetta un vassoio di locum, dolcetti gelatinosi tipici, che dalle descrizioni lette su forum online e guide non mi ispiravano molto, ma che una volta assaggiati si sono rivelati una vera prelibatezza. I miei preferiti? Quelli al cocco e nocciole.
Doccia e pisolino: alle 14.00 siamo di nuovo in strada freschi e riposati, pronti ad affrontare la città che nel frattempo si è animata.
Ci aspetta la Moschea Blu (ingresso: offerta libera, da versare all'uscita) e la Cisterna Basilica (ingresso: 10 lire turche - circa 5 euro - a testa).
La Moschea Blu è incantevole, sicuramente una meta imprendibile per chiunque visiti Istanbul. E' inutile che mi dilunghi troppo nel descrivervela, troverete dritte più valide e competenti su qualsiasi buona guida presente sul mercato. Devo dire che ho preferito l'esterno della Moschea piuttosto che il suo interno, seppur riccamente decorato e illuminato da tante piccolissime luci che costellavano l'enorme lampadario al centro della stanza. Qui ho potuto vedere coi miei occhi dei matronei ancora in uso, con tanto di cartelli che ne dichiaravano l'ingresso esclusivamente riservato alle donne.
Nell'aria aleggiava un poco piacevole odore di piedi: infatti tutti, turisti compresi (i fedeli si lavano prima di entrare quindi la puzza secondo me dipendeva dai turisti!) devono entrare nella Moschea a piedi scalzi e visto che la temperatura esterna si aggirava intorno ai 30 gradi vi lascio immaginare che sinfonia d'aromi poteva respirarsi lì dentro. A questo proposito vi do un piccolo consiglio, particolarmente utile per le femminucce: visto che è prassi in tutte le Moschee entrare senza calzature, se visitate Istanbul in estate e dunque indossate sandali o ballerine, consiglio di portarvi sempre in borsa un baio di calzini grossi da mettere ogniqualvolta dobbiate togliere le vostre calzature: eviterete di camminare a piedi scalzi in luoghi in cui ogni giorno passano migliaia di persone, alcune delle quali hanno delle concezioni igieniche davvero singolari. Per carità, all'ingresso delle Moschee maggiori è possibile farsi dare dei soprascarpe (tipo quelli che ti danno per accompagnare i bambini in piscina qui in Italia) da indossare sul piede nudo per non dover camminare completamente scalzi ma
1) siamo sicuri che siano usa e getta e che non li "riciclino"?
2) è davvero così igienico e comodo camminare scalzi, separati dal terreno solo da un sottilissimo strato di plastica che si può strappare in un attimo?
Io inoltre ho sempre portato con me un ampio foulard piuttosto leggero, che mi permetteva di coprire - se sistemato a dovere - testa, spalle e braccia contemporaneamente senza farmi morire di caldo. Devo dire che non mi è mai stato richiesto di coprirmi la testa. Anche dov'era indicato di coprirsi (come ad esempio proprio all'interno della Moschea Blu, dove un paio di donne, poste all'ingresso controllano l'abbigliamento dei turisti) mi è stato spiegato che era necessario avere solo gambe, braccia e spalle coperte. La testa è a discrezione della persona (se sei credente te la copri se no non serve). Altra norma di abbigliamento a questo proposito: non indossate shorts o gonnelline da spiaggia. So che Istanbul può essere anche molto calda ma non credo che mezzo metro di stoffa in più possa fare questa grande differenza. Io ho indossato sempre pantaloni lunghi ma molto leggeri, di lino o cotone garzato, che lasciavano passare l'aria senza però lasciar vedere le gambe. Infatti ho notato che i turchi sembrano più turbati dalle gambe in mostra piuttosto che da una scollatura un pelo più pronunciata e poi nelle moschee sono molto rigidi su questo punto: le gambe devono essere coperte. E' inutile fare le ipocrite che si coprono la testa con aria contrita e poi sgambettare scosciate mentre la gente cerca di pregare: un po' di coerenza!
Dopo la Moschea ci siamo diretti alla Cisterna-Basilica (o Cisterna Sommersa), una serbatoio sotterraneo di epoca bizantina tutt'ora pieno d'acqua. Il costo per l'ingresso non è economicissimo (10 lire turche, circa 5 euro a testa) e la visita non richiede molto tempo (una mezz'oretta circa) ma io credo che ne valga davvero la pena: l'ho trovata incantevole! In più, in estate, offre una straordinaria frescura dall'afa dell'esterno.
Unica nota dolente: vicino all'ingresso vi è uno stand molto kitsch per i turisti in cui è possibile indossare abiti (finto-)tradizionali e farsi scattare delle foto in costume (con tanto di scenografia a tema) per la "modica" cifra di 50 lire turche!!!! (=circa 25 euro). Tuttavia visto che il posto è di fatto visitato solo da turisti e che le foto non sono obbligatorie direi che la trovata non è poi così balorda ed è sicuramente un modo originale per finanziare i lavori di manutenzione dell'antichissimo serbatoio.
La cisterna è costellata di numerose colonne di epoche diverse: le tre più particolari sono le due con il capitello a forma di testa di Medusa in fondo al percorso indicato dai responsabili della struttura e quella cosparsa di istoriazioni di gocce (o lacrime, a seconda di come le si voglia guardare) a metà percorso circa.
Usciti dalla Cisterna abbiamo percorso a piedi, con calma, tutta Divan Yolu Caddesi, una via molto affollata e rumorosa che collega Sultahanamet al Quartiere dei Bazar e poi, più in là, ai Quartieri Occidentali. A metà di questa via si erge la colonna cerchiata o fasciata, meglio nota come Cemberlitas, che svetta tozza e poco aggraziata, al centro di una piazzetta piena di colombi, su cui si affaccia anche uno dei più tradizionali e consigliati hammam della città (il Cemberlitas Hammam), che prende il suo nome proprio da questa torre così grossolana risalente al 4 secolo dopo Cristo, all'epoca cioè di Costantino il Grande.
Torniamo indietro per la stessa via e ci fermiamo, per una cena anticipata (abbiamo saltato il pranzo) al Karadeniz Aile Pide Ve Kebap Salonu in Haci Tahsinbery Sokak 1, una laterale molto piccola e angusta di Divan Yolu Caddesi. Ordiniamo due pide (specie di pizza sottile e croccante condita con pomodoro, formaggio e carne macinata), due ayran (delizioso yogurt da bere leggermente salato--> è la bevanda più consumata in Turchia) e due kebap diversi: un iskender kebap e un patlican kebap. Spendiamo 33 lire turche in due: 16.50 euro circa (sugli 8 euro a testa).
Al ritorno ammiriamo degli spettacoli teatrali per bambini allestiti nei pressi dell'Ippodromo, uomini in costume ottomano che si prodigano in acrobazie per preparare lecca-lecca ready-to-go e altri che lanciano per aria sottilissime focacce che cucinano sopra speciali tegami convessi.
Sfiniti torniamo in hotel: domani ci aspetta una luuuuunga giornata.
Prima però ci concediamo una Miller acquistata nell'alimentari vicino all'hotel: per 3.00 lire turche (=1.50 euro) sembra un vero affare!
Prima però ci concediamo una Miller acquistata nell'alimentari vicino all'hotel: per 3.00 lire turche (=1.50 euro) sembra un vero affare!