Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.


- Charles Baudelaire -



mercoledì 10 novembre 2010

Istanbul: 1° giorno (domenica 19 settembre 2010)



Il nostro primo giorno a Istanbul inizia decisamente presto: il volo della Pegasus Airlines che abbiamo scelto atterra a Sabiha Gokcen alle 5.30 (ora locale). Dopo aver recuperato i bagagli ci dirigiamo al terminal dei bus di fronte alla stazione dove per 13 lire turche (6.50 euro circa) acquistiamo un passaggio fino a piazza Taksim. Qui prendiamo un taxi (25 lire turche per il tragitto tra piazza Taksim e la Moschea Blu) e alle 7.00 circa siamo di fronte al nostro hotel. 


Costo totale trasporto aeroporto (Sabiha Gokcen) - hotel = 51 lire turche


diviso due


= 25 lire turche circa = 12.50 euro a testa


Rispetto ad altre capitali è una cifra piuttosto ragionevole ma, al ritorno, siamo riusciti a trovare una soluzione ancor più economica, che trovate illustrata dettagliatamente qui.


Comunque arrivati in hotel mi rendo conto di essermi dimenticata di informarli sul nostro orario d'arrivo perciò la nostra stanza non è ancora pronta. Decidiamo allora di gironzolare intorno all'hotel e scopriamo che dista solo 3-4 minuti a piedi dalla Moschea Blu: l'edificio, già gremito di turisti orientali armati di flash, sarebbe già aperto alla visita ma noi siamo troppo stanchi e spossati per poterlo apprezzare davvero per cui decidiamo di rimandare il tour a un momento più consono e preferiamo andare alla scoperta del nostro quartiere (Sultahanamet). Nonostante la stanchezza devo dire che ho apprezzato moltissimo questa passeggiata mattutina, visto che la città, rischiarata da un incantevole cielo rosa, era praticamente deserta, molto diversa da come l'avremmo vista poi, nel corso del nostro soggiorno, sempre frenetica e caotica. 
Comunque, assonnati e zoppicanti giriamo per la zona dell'Ippodromo - una piazza molto lunga e stretta, circondata da alberi e arricchita da piacevoli zone verdi anche al suo interno - chiamata così perché in epoca bizantina qui si svolgevano le corse delle bighe che vedevano sfidarsi i rappresentati delle due principali fazioni politiche della città. Nel corso dei secoli, gli imperatori bizantini e i sultani ottomani arricchirono e impreziosirono molto questa piazza, centro della vita pubblica dei loro sudditi, con opere d'arte di fine fattura. Purtroppo oggi gran parte di queste opere è andato perduto o deteriorato, ma la piazza conserva intatto il suo regale splendore. La maggior parte delle mancanze è dovuta al passaggio dei crociati cristiani (4° crociata) la cui vergognosa testimonianza si può ammirare, ad esempio, a Venezia: la famosa quadriga di bronzo che sormonta il portale principale di San Marco (quella che si vede oggi è una copia, l'originale è custodita in un museo) è infatti stata rubata nel 1204 proprio da questa affascinante piazza di Istanbul!
Nell'Ippodromo restano tuttavia delle opere che vale la pena ammirare e che colpiscono per il loro splendore, mantenuto attraverso i secoli. Partendo dall'estremità meridionale (quella più vicina al nostro hotel) ammiriamo: 

- l'Obelisco di pietra grezza: oggi piuttosto spoglio e anonimo ma un tempo completamente ricoperto di lastre di bronzo che i crociati cristiani rubarono credendole fatte d'oro;

- l'Obelisco di Teodosio, meraviglioso, scolpito in Egitto 1450 anni prima della nascita di Cristo, ricoperto di straordinari e articolati geroglifici;

- tra i due obelischi si vede emergere dal terreno la Colonna Serpentina, un tempo molto più alta e sormontata da tre teste di serpente.

Osservate queste tre opere impressionanti (quella che colpisce di più è l'obelisco di Teodosio, ancora magnifico dopo tre millenni e mezzo!) ci incamminiamo verso il lato nord della piazza, percorrendone i vialetti scavati tra le ampie aree verdi che costellano la piazza e che la domenica si riempiono di fedeli all'uscita della Moschea Blu (l'ingresso posteriore della moschea dà sulla piazza). Notiamo sul lato occidentale della piazza l'edificio che ospita il museo delle arti turche e islamiche che abbiamo in programma di visitare.
Proseguendo lungo la piazza arriviamo nei pressi della

- Fontana del Kaiser Guglielmo, donata il secolo scorso dall'imperatore tedesco al popolo turco in occasione di una visita di Stato.

Percorsa la piazza e ammirata la fontana di fronte alla facciata principale della Moschea Blu la stanchezza si fa sentire, accompagnata da un po' di fame: decidiamo allora di dirigerci presso un chiosco temporaneo allestito vicino al lato occidentale della piazza, dove mangiamo un Peynirli Borekci (1.50 lire turche l'uno), un tortino al formaggio che spesso accompagna le colazioni turche. 
Non contenti decidiamo di concederci anche un the caldo e una pasta da Cigdem Pastanesi, una pasticceria deliziosa in Divan Yolu Caddesi dove torneremo più volte nel corso del nostro soggiorno. Prezzo: the + pasta = 5 lire turche (2.50 euro circa).

Sono le 9.30 e non ce la facciamo più a tenere gli occhi aperti: torniamo in albergo dove, per fortuna, la nostra stanza è pronta. Sul letto ci aspetta un vassoio di locum, dolcetti gelatinosi tipici, che dalle descrizioni lette su forum online e guide non mi ispiravano molto, ma che una volta assaggiati si sono rivelati una vera prelibatezza. I miei preferiti? Quelli al cocco e nocciole.

Doccia e pisolino: alle 14.00 siamo di nuovo in strada freschi e riposati, pronti ad affrontare la città che nel frattempo si è animata.

Ci aspetta la Moschea Blu (ingresso: offerta libera, da versare all'uscita) e la Cisterna Basilica (ingresso: 10 lire turche - circa 5 euro - a testa).

La Moschea Blu è incantevole, sicuramente una meta imprendibile per chiunque visiti Istanbul. E' inutile che mi dilunghi troppo nel descrivervela, troverete dritte più valide e competenti su qualsiasi buona guida presente sul mercato. Devo dire che ho preferito l'esterno della Moschea piuttosto che il suo interno, seppur riccamente decorato e illuminato da tante piccolissime luci che costellavano l'enorme lampadario al centro della stanza. Qui ho potuto vedere coi miei occhi dei matronei ancora in uso, con tanto di cartelli che ne dichiaravano l'ingresso esclusivamente riservato alle donne. 
Nell'aria aleggiava un poco piacevole odore di piedi: infatti tutti, turisti compresi (i fedeli si lavano prima di entrare quindi la puzza secondo me dipendeva dai turisti!) devono entrare nella Moschea a piedi scalzi e visto che la temperatura esterna si aggirava intorno ai 30 gradi vi lascio immaginare che sinfonia d'aromi poteva respirarsi lì dentro. A questo proposito vi do un piccolo consiglio, particolarmente utile per le femminucce: visto che è prassi in tutte le Moschee entrare senza calzature, se visitate Istanbul in estate e dunque indossate sandali o ballerine, consiglio di portarvi sempre in borsa un baio di calzini grossi da mettere ogniqualvolta dobbiate togliere le vostre calzature: eviterete di camminare a piedi scalzi in luoghi in cui ogni giorno passano migliaia di persone, alcune delle quali hanno delle concezioni igieniche davvero singolari. Per carità, all'ingresso delle Moschee maggiori è possibile farsi dare dei soprascarpe (tipo quelli che ti danno per accompagnare i bambini in piscina qui in Italia) da indossare sul piede nudo per non dover camminare completamente scalzi ma 
1) siamo sicuri che siano usa e getta e che non li "riciclino"?
2) è davvero così igienico e comodo camminare scalzi, separati dal terreno solo da un sottilissimo strato di plastica che si può strappare in un attimo?

Io inoltre ho sempre portato con me un ampio foulard piuttosto leggero, che mi permetteva di coprire - se sistemato a dovere - testa, spalle e braccia contemporaneamente senza farmi morire di caldo. Devo dire che non mi è mai stato richiesto di coprirmi la testa. Anche dov'era indicato di coprirsi (come ad esempio proprio all'interno della Moschea Blu, dove un paio di donne, poste all'ingresso controllano l'abbigliamento dei turisti) mi è stato spiegato che era necessario avere solo gambe, braccia e spalle coperte. La testa è a discrezione della persona (se sei credente te la copri se no non serve). Altra norma di abbigliamento a questo proposito: non indossate shorts o gonnelline da spiaggia. So che Istanbul può essere anche molto calda ma non credo che mezzo metro di stoffa in più possa fare questa grande differenza. Io ho indossato sempre pantaloni lunghi ma molto leggeri, di lino o cotone garzato, che lasciavano passare l'aria senza però lasciar vedere le gambe. Infatti ho notato che i turchi sembrano più turbati dalle gambe in mostra piuttosto che da una scollatura un pelo più pronunciata e poi nelle moschee sono molto rigidi su questo punto: le gambe devono essere coperte. E' inutile fare le ipocrite che si coprono la testa con aria contrita e poi sgambettare scosciate mentre la gente cerca di pregare: un po' di coerenza!

Dopo la Moschea ci siamo diretti alla Cisterna-Basilica (o Cisterna Sommersa), una serbatoio sotterraneo di epoca bizantina tutt'ora pieno d'acqua. Il costo per l'ingresso non è economicissimo (10 lire turche, circa 5 euro a testa) e la visita non richiede molto tempo (una mezz'oretta circa) ma io credo che ne valga davvero la pena: l'ho trovata incantevole! In più, in estate, offre una straordinaria frescura dall'afa dell'esterno.
Unica nota dolente: vicino all'ingresso vi è uno stand molto kitsch per i turisti in cui è possibile indossare abiti (finto-)tradizionali e farsi scattare delle foto in costume (con tanto di scenografia a tema) per la "modica" cifra di 50 lire turche!!!! (=circa 25 euro). Tuttavia visto che il posto è di fatto visitato solo da turisti e che le foto non sono obbligatorie direi che la trovata non è poi così balorda ed è sicuramente un modo originale per finanziare i lavori di manutenzione dell'antichissimo serbatoio.
La cisterna è costellata di numerose colonne di epoche diverse: le tre più particolari sono le due con il capitello a forma di testa di Medusa in fondo al percorso indicato dai responsabili della struttura e quella cosparsa di istoriazioni di gocce (o lacrime, a seconda di come le si voglia guardare) a metà percorso circa.

Usciti dalla Cisterna abbiamo percorso a piedi, con calma, tutta Divan Yolu Caddesi, una via molto affollata e rumorosa che collega Sultahanamet al Quartiere dei Bazar e poi, più in là, ai Quartieri Occidentali. A metà di questa via si erge la colonna cerchiata o fasciata, meglio nota come Cemberlitas, che svetta tozza e poco aggraziata, al centro di una piazzetta piena di colombi, su cui si affaccia anche uno dei più tradizionali e consigliati hammam della città (il Cemberlitas Hammam), che prende il suo nome proprio da questa torre così grossolana risalente al 4 secolo dopo Cristo, all'epoca cioè di Costantino il Grande.

Torniamo indietro per la stessa via e ci fermiamo, per una cena anticipata (abbiamo saltato il pranzo) al Karadeniz Aile Pide Ve Kebap Salonu in Haci Tahsinbery Sokak 1, una laterale molto piccola e angusta di Divan Yolu Caddesi. Ordiniamo due pide (specie di pizza sottile e croccante condita con pomodoro, formaggio e carne macinata), due ayran (delizioso yogurt da bere leggermente salato--> è la bevanda più consumata in Turchia) e due kebap diversi: un iskender kebap e un patlican kebap. Spendiamo 33 lire turche in due: 16.50 euro circa (sugli 8 euro a testa).

Al ritorno ammiriamo degli spettacoli teatrali per bambini allestiti nei pressi dell'Ippodromo, uomini in costume ottomano che si prodigano in acrobazie per preparare lecca-lecca ready-to-go e altri che lanciano per aria sottilissime focacce che cucinano sopra speciali tegami convessi. 

Sfiniti torniamo in hotel: domani ci aspetta una luuuuunga giornata.
Prima però ci concediamo una Miller acquistata nell'alimentari vicino all'hotel: per 3.00 lire turche (=1.50 euro) sembra un vero affare!

giovedì 4 novembre 2010

Istanbul - l'albergo

La scelta dell'alloggio ad Istanbul è stata molto piacevole perché la città trabocca di alberghetti molto carini, centrali e dai prezzi ragionevoli. Alla fine ne abbiamo contattati alcuni ma quello che ci ha colpito di più fin dall'inizio e che alla fine abbiamo scelto è il Dersaadet Hotel, un albergo di medie dimensioni con personale gentilissimo, molto professionale e che parla un inglese perfetto, impeccabile (non a caso la maggior parte degli ospiti dell'hotel durante la nostra permanenza era anglofona). La struttura è quella di un'antica casa ottomana ricostruita, con pannelli in legno che ne decorano l'intera facciata rendendolo molto caratteristico e facilmente riconoscibile. Abbiamo trascorso la prima notte in una camera matrimoniale standard e le restanti sette in una camera matrimoniale con bagno turco privato: una stanza davvero confortevole e suggestiva che vi consiglio caldamente. E' una stanza molto ampia e spaziosa, con finiture dal sapore ottomano e un bagno immenso, bellissimo. Tuttavia se (al contrario della sottoscritta) non siete amanti sfegatati del bagno turco vi consiglio di optare per una camera matrimoniale standard, visto che potrete comunque provare l'estasiante piacere di questo rituale tradizionale in uno dei numerosi bagni turchi pubblici che affollano la città (due nomi su tutti: il Cimberlitas e il Cağaloğlu).


Il Dersaadet non è sicuramente l'albergo più economico tra quelli che avevamo preso in esame ma sinceramente non ci siamo pentiti assolutamente della nostra scelta, tanto che l'abbiamo consigliato anche a due amici che sono andati ad Istanbul dopo di noi e ne sono rimasti ugualmente estasiati.

La cosa più pittoresca è la splendida terrazza sul tetto, in cui al mattino viene servita la colazione (e che poi per tutta la giornata resta aperta in qualità di bar dell'hotel... in questo caso le consumazioni sono a pagamento ovviamente) da cui si può godere di una straordinaria vista sul Bosforo e sulla Moschea Blu che toglie il fiato!

 L'hotel non è economicissimo ma comunque propone prezzi ragionevoli:

- per la matrimoniale standard abbiamo pagato 107 euro a notte
- per la matrimoniale con bagno turco 115 euro a notte

A questo proposito tenete presente che la maggior parte degli hotel di Istanbul prevedono uno sconto pari al 10 o 20% della tariffa giornaliera qualora decidiate di pagare in contanti. Molti hotel segnalano questa possibilità già nel loro sito o nell'e-mail di conferma nel momento in cui effettuate la prenotazione ma nel caso non sia specificato chiedete pure se c'è questa possibilità senza remore, è una prassi molto diffusa.

mercoledì 3 novembre 2010

Istanbul - Il volo

Premetto che Istanbul non è coperta dalle più famose compagnie low cost per cui, in media, i prezzi dei voli sono più alti rispetto a quelli richiesti per volare su altre capitali europee. Tuttavia dalla scorsa estate la compagnia turca Pegasus Airlines ha aperto alcune tratte a prezzi convenienti. Si tratta per lo più di voli notturni, che partono da aeroporti minori (noi siamo partiti da Bergamo) e arrivano a Sabiha Gokcen, un aeroporto che fino a qualche anno fa era piuttosto piccolo e usato solo per voli interni minori (e pertanto alcune guide turistiche poco aggiornate tutt'ora non riportano le informazioni necessarie riguardo ai collegamenti tra aeroporto e centro città, ma segnalano solo quelle riguardanti l'altro aeroporto di Istanbul, l'Ataturk) ma che dopo un'ingente opera di ristrutturazione nel 2009 ha aperto molte nuove tratte. Questo fa sì che l'aeroporto sia nuovo e in ottime condizioni. Inoltre la stragrande maggioranza dei desk sono riservati alla Pegasus Airlines per cui se viaggiate con questa compagnia potrete fare il check-in nel giro di pochi minuti indipendentemente dalla lunghezza della fila di fronte a voi.
Comunque, io e il mio ragazzo siamo riusciti a spendere 160 euro a testa di volo totali: andata e ritorno, tasse e spese varie comprese. Abbiamo acquistato il volo direttamente sul sito della compagnia aerea un mese e mezzo circa prima della partenza e non sui siti dei motori di ricerca dei voli, che pur consultiamo con curiosità ad ogni viaggio. Evitiamo di acquistare attraverso questi canali a causa di una brutta esperienza avuta in passato di cui vi parlerò più diffusamente in uno dei prossimi post.
Devo dire che 160 euro non è affatto male come prezzo ma penso che prenotando prima avremmo potuto trovare tariffe ancor più convenienti. La compagnia aerea ci è piaciuta e abbiamo molto apprezzato il fatto che, avendo scelto un volo notturno sia all'andata che al ritorno, l'aereo fosse vuoto per metà in entrambi i casi, cosa che ci ha permesso di dormire durante tutto il volo, ciascuno sdraiato su una fila di sedili diversa.
Ammetto che il volo notturno è pesante, soprattutto visto che si arriva in città alle prime luci dell'alba, avendo solo voglia di dormire ma sapendo che così si perderebbe inutilmente un giorno. A causa del poco sonno sulle spalle il giorno dell'arrivo dopo un volo notturno è pesante perciò consiglio di evitare di visitare le cose che più vi interessano in questa giornata: ve le godreste la metà! Confesso che mentre aspettavamo che ci consegnassero le chiavi della stanza in hotel abbiamo rischiato più di una volta di addormentarci sui divanetti della hall: una tortura straziante!

In generale comunque mi sento di suggerirvi di cuore questa soluzione questa soluzione: a noi ha permesso di spendere quasi la metà rispetto all'equivalente volo diurno e ci ha fatto guadagnare un giorno intero.

Un'unica eccezione: probabilmente questa soluzione è invece da evitarsi se si vola con bambini molto piccoli, innanzitutto perché i bimbi, stanchi e spaesati, rischiano di patire maggiormente la fatica del viaggio e poi perché gli altri passeggeri intorno a voi, stremati dal sonno mancato, sicuramente saranno meno inclini a tollerare col sorriso capricci e pianti.

Ricapitolando:

Per il volo Bergamo-Istanbul

abbiamo speso: 160 euro a testa totali = A/R tasse e spese incluse
siamo partiti dall'aeroporto di Bergamo
siamo arrivati all'aeroporto di Sabiha Gokcen

ANDATA (Bergamo-Sabiha Gokcen)

partenza ore: 2.00 AM (ora italiana)
arrivo ore: 5.45 AM (ora locale)

RITORNO (Sabiha Gokcen-Bergamo)

partenza ore: 11.00 PM (ora locale)
arrivo ore: 1.00 AM (ora italiana)

Per info su voli e orari potete consultare direttamente il sito della compagnia aerea:

http://www.flypgs.com/en/default.aspx

A domani per l'inizio della descrizione dettagliata della nostra visita!

Istanbul - cosa visitare assolutamente



Sono molti gli italiani che si recano ogni giorno a Istanbul, per assaporare un po' dell'atmosfera orientale che nella Città Ottomana si sente di poter gustare in assoluta sicurezza. Tuttavia gli scopi, gli interessi e i periodi di permanenza dei viaggiatori nella città più bella del Bosforo possono differire notevolmente. Nonostante ciò ritengo che vi siano alcune esperienze imprescindibili per chiunque transiti per Istanbul:

Visitare:

- Il Gran Bazar
- Il Bazar delle Spezie
- Aya Sofia
- Galata Tower
- Il Topkapi Palace e il relativo Harem

E poi:

- Partire per una mini-crociera sul Bosforo
- Concedersi una favolosa cena al Dubb
- Provare la più buona zuppa di lenticchie del mondo (anche se è il 15 agosto!)
- Bere succo di melograno appena spremuto 
- Contrattare sul prezzo per una pashmina di cashmere e seta
- Bere un the sul tetto di uno dei numerosissimi locali che affollano la città
- Ammirare il favoloso spettacolo di luci e acqua che ogni sera rallegra la fontana di fronte alla Moschea Blu
- Mangiare un Iskender Kebap

Io ho avuto la fortuna di poter fare tutte queste cose e molte altre, che illustrerò sulle pagine di questo blog, cercando di fornirvi più informazioni possibili sulla bella Costantinopoli. 

NB: Potete cliccare su ciascuna voce dell'elenco riportato qui sopra per essere reindirizzati ai post in cui si parla più dettagliatamente e articolatamente di quell'attrazione specifica.