Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.


- Charles Baudelaire -



lunedì 25 febbraio 2013

Liverpool: il volo

Dimenticate Ryanair: se, come me, partite dal nord-est d'Italia la soluzione al momento più conveniente per raggiungere il nord dell'Inghilterra è sicuramente la Monarch Airlines.
La compagnia low cost inglese, infatti, collega sia Verona che Venezia (e - ho appena scoperto - pure Cagliari) con l'aeroporto di Manchester (che mi risulta essere l'aeroporto più grande d'Inghilterra dopo gli aeroporti londinesi).
Grazie al mio lavoro in questi giorni ho potuto parlare con numerosi italiani che risiedono stabilmente a Liverpool e tutti loro hanno ammesso di servirsi di questa compagnia aerea quando devono tornare a casa. Gli orari previsti per le partenze sono - in genere - piuttosto decenti e i prezzi sono abbordabilissimi (se prenotate per tempo potreste riuscire a spendere sulle 30 sterline): io ad esempio ho dovuto acquistare il volo di andata due giorni prima di partire e nonostante questo ho speso solo 70 sterline (per il volo di ritorno ho pagato molto meno, avendo più margine di tempo...).

Attenzione però: come ho già scritto Monarch atterra all'aeroporto di Manchester, non a quello Liverpool! Questo significa che, una volta recuperati i bagagli dovrete andare alla stazione dei bus adiacente all'aeroporto (seguite le indicazioni) e prendere un autobus fino a Liverpool. Questo vi metterà di fronte a due diverse possibili soluzioni:

1) prendere un bus della National Express (biglietti acquistabili sia online che direttamente in aeroporto) che in 50 minuti circa vi porterà alla Coach Station di Liverpool

costo: 6,80 £

2) prendere un normale bus di linea che impiega un po' più di tempo ad arrivare a Liverpool ma attraversa tutta la campagna inglese

Non ho sperimentato questa soluzione perché avevo dei tempi un po' serrati, per cui non vi posso dare indicazioni precise sui prezzi.


Per quanto riguarda i giorni in cui è possibile volare è bene che sappiate che la tratta Verona-Manchester (e ritorno) è in genere coperta il mercoledì, il sabato e la domenica mentre quella Venezia-Manchester è coperta il giovedì e la domenica.

domenica 24 febbraio 2013

Liverpool: Pensieri e Parole

In questo periodo mi trovo a Liverpool per ragioni di lavoro, perciò penso che nei prossimi giorni scriverò qualcosa su questa bella città "riconvertita", di cui si parla ben poco nei forum e nelle guide turistiche. Sebbene io sia qui per scelta altrui infatti, Liverpool rientrava da tempo tra le mete che mi riproponevo di visitare, per cui sono molto felice di aver avuto una buona scusa per poterci passare del tempo.
Se anche voi, come me, desiderate da tempo mettere piede nella città natale dei Beatles, spero troverete in questo post una ragione in più per partire. Se invece l'idea di avventurarvi nel nord-ovest dell'Inghilterra non vi ha mai sedotti, spero che leggendo le righe seguenti cambierete idea.

1) Merita una visita.



Non se ne parla molto, la Lonely Planet dell'Inghilterra le dedica solo poche, snellissime pagine e a ben vedere non si può dire che Liverpool vanti un patrimonio storico-artistico paragonabile a quello delle più famose mete turistiche, ma ritengo che una visita alla città sia senz'altro d'obbligo, soprattutto se avete già visitato gran parte delle capitali europee e non sapete più dove passare quei weekend fuori porta che vi piacciono tanto.
Ex porto commerciale e ferita città industriale, Liverpool ha conosciuto una nuova giovinezza nel 2008, quando il suo centro è stato totalmente ritrasformato grazie alla costruzione del megapolo commerciale Liverpool One (di cui vi parlerò in seguito) e alla riqualificazione della zona portuale. Nel complesso ne risulta una metropoli che ha saputo reinventarsi, riscoprirsi e rendere bello e caratteristico anche ciò che era squallido e triste (i docks).

2) Gli Scousers sono degli Sweetish


Gli abitanti di Liverpool, detti Scousers, sono tra le persone più carine e alla mano che io abbia mai incontrato. Non credo si tratti di fortuna: sono da più di una settimana nel Merseyside e ho incontrato molte persone, per cui ritengo di essermi fatta un'idea piuttosto precisa e oggettiva della popolazione locale.
Dimenticate il cliché dell'inglese imperialista e spocchioso che si ritiene superiore a chiunque per preteso diritto acquisito alla nascita, qui ognuno è disponibile ad aiutarvi, rassicurarvi, regalarvi un sorriso. Le persone sono molto socievoli e non capita di rado che tentino di attaccare discorso un po' ovunque: sulla metro, in banca, mentre fate la fila al supermercato,...
All'impressione generalmente positiva sugli abitanti di Liverpool contribuiscono poi i deliziosi saluti e modi di dire che gli Scousers DOC sono soliti rivolgere agli estranei: entrando nei negozi o nei bar della zona vengo sempre accolta da espressioni tipo "haya la" (letteralmente: "hi love" cioè "ciao amore/tesoro"), da offerte di aiuto e, spesso, mi viene anche chiesto come stia andando la mia giornata.
Insomma, nel complesso sono degli zuccherini, simpatici, affabili, con un accento fatto di vocali larghe e pastose che molti definisco difficile e "volgarotto", ma che io trovo estremamente dolce e musicale.

3) Freddo???




Lo ammetto: io sono molto, molto freddolosa, per cui non faccio testo, ma qui la gente esagera. Passeggiando per Liverpool in questi giorni (temperatura media 5-6 °C) mi è capitato di vedere NUMEROSI ragazzi in maniche corte e pantaloncini, così come ragazze che indossavano cortissime gonne senza calze. Sono casi estremi, ma non isolati come verrebbe da pensare. Per il resto, comunque i capi di vestiario prediletti paiono essere leggere camicette vedo-non-vedo, giacche che io non mi azzarderei ad indossare prima del 15 di maggio e spolverini mezza stagione. Il motivo è molto semplice: i veri Scouser non soffrono il freddo e, anzi, deridono chi si copre un po' di più (immaginate le reazioni al mio passaggio, visto che solitamente indosso maglioni di lana collo alto, guanti, berretto e giacconi pesanti...).

4) Welcome to Geordie Shore


Avete presente quel tamarrissimo programma chiamato Geordie Shore, spin-off del più noto Jersey Shore che viene passato recentemente da MTV? Se non capite di cosa io stia parlando correte a farvi una cultura, in caso contrario venite a Liverpool e assisterete allo show "dal vivo".
Mi spiego: io ero convinta che i personaggi presentati in quel serial fossero caricaturali, esagerazioni piegate alle regole dello show biz o macchiette (= i nostri "scemi del villaggio") prese appositamente per fare audience.
Sbagliavo.
Il look che va per la maggiore tra le strade di Liverpool, infatti, pare proprio ispirato ai protagonisti della serie.
Generalizzando direi che la divisa di ordinanza per le ragazze prevede: chilometriche e vistose ciglia finte, trucco pesante, colorito aranciato assolutamente innaturale (frutto di ingenti quantità di autoabbronzante più che di lampade, secondo me), capelli cotonatissimi e abbigliamento un po' "trash" (capi maculati, miniminiminiminigonne, generose scollature, ombelichi a vista alla Carrà). Tra l'altro queste Signorine Buongusto quando non girano per la strada con cofane follicolari alla Moira Orfei che allargano a dismisura il buco nell'ozono, amano uscire di casa sfoggiando enormi bigodini appuntati sulla testa come se nulla fosse. Bonjour finesse!




Per i ragazzi invece la mise è più semplice, ma nel complesso piuttosto omogenea: pantaloni della tuta, canotte, capelli rasati, muscoli a vista. Eh sì care mie: se di viso gli Scouser non sono propriamente degli adoni c'è da dire che prestano moltissima attenzione al loro fisico (molto più delle ragazze, che invece mi pare abbiano una tendenza decisamente "budinosa"), come dimostrano le palestre sempre piene e le decine di sacche da palestra che invadono la metro e le vie del centro verso il tardo pomeriggio.

5) Ci vuole un fisico bestiale

Se prevedete di "fare festa" a Liverpool preparatevi psicologicamente: qui si beve tanto, tanto, tanto. Se, come me, siete cresciuti nel regno della grappa e degli "aperitivi lunghi" (come dimostrano autorevoli fonti) partirete avvantaggiati, in caso contrario preparatevi a fare una figura barbina. Qui i pub sono numerosi, sempre affollati e molto amati da accaniti e chiassosi bevitori di birra tanto che, se uscite di casa il sabato o la domenica mattina dovrete fare lo slalom tra le chiazze di vomito che decorano i marciapiedi.

6) You'll Never Walk Alone




Pensate di amare il calcio? A confronto degli Scousers sarete comunque dei principianti!
In città ci sono ben due squadre che riscuotono larghi consensi: l'Everton e il Liverpool. Tra le due io preferisco l'Everton, perché è sponsorizzato dalla birra Chang e dunque sulle t-shirt porta stampigliati dei simpaticissimi elefantini (giusto per capire su cosa io basi le mie preferenze sportive...); comunque, è soprattutto il Liverpool che fa impazzire le folle e perdere completamente il controllo alla popolazione tutta: in occasione di partite importanti (per esempio Liverpool-Zenit, di giovedì scorso) la città si paralizza completamente, gli hotel vanno in overbooking, i pub raddoppiano i fusti di birra.
La squadra cittadina scalda gli animi e anima le folle, per cui se vi capitasse di vedere rubicondi  cinquantenni con tatuato lo scudetto rosso che contraddistingue il team non strabuzzate gli occhi: probabilmente nell'ora successiva incontrerete altri tre o quattro personaggi simili.

Qui sotto qualche esempio di queste sobrie decorazioni corporali:

- nella variante più stilizzata e discreta



- declinata in chiave femminile



e infine nella versione in assoluto più fine e sobria.



7) Beatlesfobia



Parliamoci francamente: il motivo principale per cui i turisti si riversano a Liverpool sono i Beatles, e in effetti l'ufficio del turismo locale spinge moltissimo questo fenomeno.
Al di là del museo The Beatles Story, del Cavern Club e delle case di Paul McCartney e di John Lennon (entrambe visitabili), venendo in città potrete prendere parte ai più fantasiosi e disparati tour sulle orme degli abitanti cittadini più illustri, partecipare a karaoke domenicali monotematici, camminare per vie che ripropongono le facce dei quattro rocker stampigliate un po' ovunque ed entrare in negozi che sopravvivo solo grazie al merchandising correlato alla popolarità del gruppo.
Tuttavia se provate ad approfondire l'argomento con gli abitanti della città li sorprenderete a sbuffare, alzare gli occhi al cielo o scuotere le spalle: ovviamente la band è molto amata anche degli Scousers, ma la generale "follia turistica" che essa ha alimentato non sembra ispirare grande simpatia tra i concittadini dei più famosi scarafaggi del mondo.