Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.


- Charles Baudelaire -



domenica 24 giugno 2012

Lusco Fusco: Che Cos'è?


Rileggendo i post precedenti mi sono resa conto di aver dato per scontato che chiunque sappia che cos'è  il Lusco Fusco che, dopo il fado, è forse il più grande orgoglio cittadino. Probabilmente occorre invece dedicargli un approfondimento, ed è questo lo scopo che mi ha mosso ha redarre le righe che seguono.
In portoghese, con "lusco fusco", si intende quel particolare gioco di luci che interessa Lisbona poco prima dell'ora del tramonto: il fiume assume un colore grigio intenso, i contorni degli oggetti si sfumano e l'intonaco delle case si colora di rosa. C'è chi dice duri appena qualche secondo, chi gli concede qualche minuto. Fatto sta che tutti, a Lisbona, verso sera, sembrano aspettare questo momento col fiato sospeso: i turisti pronti a scattare una perfetta foto ricordo, gli innamorati impazienti di scambiarsi un bacio, i pensionati che sorseggiano un caffè nei tavolini all'aperto di un minuscolo bar. Poi succede e, credetemi, ne vale la pena. I lisboneti assicurano che il lusco fusco è un fenomeno unico, a monopolio esclusivo della capitale portoghese ma, per renderne l'idea, a me personalmente ha ricordato i colori che assumono le case e i visi delle persone all'ora del tramonto ad Oia, Santorini.


Se anche voi volete prendere parte a questa quotidiana celebrazione cittadina vi consiglio di guadagnarvi un posto in prima fila in uno dei miradouros sparsi per la città, ai quali ho già accennato nei post precedenti. Eccone un elenco (spero) completo:
  • Miradouro de Graça: per il tramonto più famoso della città (e una cerveja sorprendentemente a buon mercato)
  • Miradouro de Nossa Senhora do Monte: per un tramonto "ad alta quota"
  • Miradouro de Cais de Cacilhas: per abbracciare tutta la città con lo sguardo
  • Miradouro da Costa do Castelo: per un tramonto in solitudine (non ci viene quasi mai nessuno)
  • Miradouro de Santa Caterina: per un tramonto da frikkettoni
  • Miradouro de Santa Luzia: per un tramonto bucolico in compagnia della vostra dolce metà
  • Miradouro das Portas do Sol: per un tramonto (e una foto ricordo) da cartolina

Questi, in breve, sono i numerosi punti panoramici che offre la città, ai quali però io ne voglio aggiungere uno inconsueto, dettato semplicemente dalla voglia di rendervi partecipi di un magico ricordo: per me il più bel tramonto di Lisbona si gode a piccoli morsi, di scorcio, tra le guglie della Igreja do Carmo, nel passaggio che la collega all'Elevador de Santa Justa. Provare per credere.

venerdì 22 giugno 2012

Lisbona: Cosa Vedere - Seconda Parte: a est della Baixa

A EST DELLA BAIXA




Sé CatedralÈ il simbolo della riconquista cristiana del territorio portoghese, essendo stata costruita nel XII secolo sul luogo della principale moschea della città. All'interno è piuttosto cupa e architettonicamente poco coerente (è stata soggetta a successivi rimaneggiamenti nel corso dei secoli, in parte dovuti ai disastri naturali che hanno interessato la città) e "il tesoro" esposto non è particolarmente impressionante, ma a noi sono parsi piuttosto interessanti (anche se non tenuti molto bene) gli scavi nei chiostri, dove sono visibili parti della vecchia moschea, oltre a sezioni di una strada romana e a resti dell'occupazione visigota.
Voto: 6 +.

Castelo

Qui ebbe origine il primo nucleo abitativo (Età del Ferro) che si sarebbe poi trasformato in Lisbona ed è qui che si svilupparono le prime fortificazioni della città, successivamente ampliate ed abbellite da Romani, Visigoti, Mori. Il motivo principale per venire in questo quartiere è l'attrazione che gli dà il nome, ovvero il Castelo. Indubbiamente la fortezza che occupa la sommità di questo colle merita una visita, ma essa non è l'unico motivo per avventurarsi tra le viuzze di ciottoli e le case dalle facciate ricoperte di azulejos della zona. Qui troverete ancora un bagno pubblico completo ancora in funzione (Rua de Santa Cruz do Castelo 29), vecchine che fanno la maglia sedute in mezzo alla strada e una vista mozzafiato sulla città sottostante. 


Purtroppo, la bellezza delle facciate e la tranquillità della zona, ha reso le abitazioni di Castelo alquanto ambite, e questo ha ridotto notevolmente il numero di vecchi inquilini che occupano ancora la loro casupola ad affitto calmierato, mentre sempre più spesso arrivano nuovi residenti che pagano cifre esorbitanti per gli appartamenti ristrutturati a regola d'arte.

Castelo de Sao Jorge - APERTURA: Marzo-Ottobre 9-21 tutti i giorni; Novembre-Febbraio 9-18 tutti i giorni (INGRESSO: 5 euro (interi); 2,50 euro (ridotti); gratuito (per gli under 10 e gli over 64 anni).


Per accedere al castello dovrete superare l'arco de Sao Jorge, alla sinistra del quale una nicchia racchiude l'immagine del patrono della fortezza, famoso per l'uccisione del drago (San Giorgio, per l'appunto). Attraversato l'arco vi ritroverete in un'ampia piazza costellata di cannoni che ricordano l'antica funzione dell'edificio e dalla quale si gode di una magnifica visuale sulla città. Al centro di questo slargo ombroso si erge la statua di Alfonso Henriques (meglio conosciuto come Alfonso I di Portogallo), il re che, nel 1147 assediò la fortezza (all'epoca occupata dai Mori) e riportò la cristianità in città.
Nel corso dei secoli e per l'influsso delle diverse popolazioni che hanno occupato la città, il Castelo ha subito numerose trasformazioni; negli anni '30 un grande restauro ha eliminato diversi uffici governativi e una caserma dei pompieri che erano stati edificati in questa zona, portando allo scoperto le vecchie mura, sulla sommità delle quali furono aggiunti dei bastioni dall'aria autentica. Questi bastioni hanno dieci torri, sulle quali si può liberamente salire a mo' di sentinelle e rimirare la precisa struttura della fortezza, sviluppata intorno a una serie di piccoli cortili interni occupati da un pozzo e da diversi ulivi e alberi di limoni. In una torre interna c'è anche una Camara Oscura dalla quale si possono scrutare le strade sottostanti.
Sono previste riduzioni per gli studenti della comunità europea, ma dovrete richiederle espressamente in biglietteria (ed è meglio che abbiate un documento che lo attesta).
Voto: 8+.

Alfama

Dimenticate la vocazione da turisti: ad Alfama non si viene per l'architettura classica né per visitare un particolare museo, qui si viene per respirare l'essenza genuina della Lisbona popolare. Certo, il barrio vanta anche un paio di chiese di tutto rispetto, ma non sono certo esse a costituire l'attrattiva principale della zona. Il bello di Alfama sono i suoi vicoli cechi, le vie anguste che profumano di bucato per i panni stesi ad asciugare tra una casa e l'altra, i bambini che giocano liberamente a palla in strada, il cinguettio dei canarini che, un po' ovunque, si contendono la scena con il ronzio delle tv. Qui potrete ancora trovare minuscoli caffè di quartiere in cui tutti si conoscono (nonostante sia il barrio più popoloso di Lisbona è anche quello con il più forte spirito comunitario) e angusti empori che sembrerebbe più probabile trovare in un paesino rurale del Sud America che nel cuore di una capitale europea. Alfama è così, bloccata nel suo passato popolano e (fortunatamente) ben lontana dallo staccarsene. 


Anche qui vige una politica di affitto calmierato, volta a limitare il ricambio sociale dei residenti, ma il quartiere, pur attirando diversi artisti e borghesi abbienti, riesce a mantenere la sua integrità originaria più per il divieto di circolazione dei vicoli a motore che vi vige notte e giorno, che per la politica immobiliare tutelata dalla municipalità. In linea con questo carattere del quartiere è anche il mercato del pesce, che vi si svolge in tutti i giorni feriali, facendo echeggiare i viottoli e gli stretti passaggi del barrio delle urla squillanti delle pescivendole sovraccariche di viscidi calamari.
L'Alfama è il quartiere più vecchio di Lisbona: alcuni edifici poggiano addirittura su fondamenta Visigote, mentre lo schema viario è chiaramente moresco. E moresco pare essere anche il nome di questo barrio, che deriva forse dall'arabo al-hama (=fonti o fontane) e sarebbe legato al fatto che il quartiere è sempre stato ben rifornito d'acqua, proprio grazie alle numerose fontane che un tempo ne tappezzavano il perimetro. Una di queste, la Chafariz d'el Rei in Rua Cais de Santarém è stata in funzione per più di sette secoli e, tra il XVII e il XVIII secolo i suoi rubinetti furono divisi: uno per i bianchi e uno per i neri.
Per quanto riguarda le chiese, che spesso sono il motivo che attira i turisti all'Alfama, premetto che - come già accennato in passato - non sono la mia passione e raramente mi conquistano, soprattutto se sono monumentali e sfarzose. Nel caso di quelle della zona, mi limito a sconsigliarvi la mediocre Igreja de Santa Luzia, che è il quartier generale dell'Ordine di Malta in Portogallo) caratterizzata da due pannelli piastrellati sulle mura esterne. Nei pressi della chiesa c'è però il Miradouro de Santa Luzia (uno dei tanti punti in cui i locali e i turisti amano goderne della magia del lusco fusco) caratterizzato da un roseto, una piscina per bambini e alcuni vigneti. Ritornando agli edifici sacri del barrio, più meritevoli sono invece, sulla base del mio parzialissimo e ignorantissimo giudizio estetico, l'Igreja de Sao Vicente e il Panteao Nacional de Santa Engracia, che sono tanto candide da essere quasi accecanti quando vengono illuminate dal sole estivo.
Un altro dei motivi per cui l'Alfama continua ad attirare anche il "turista medio", nonostante l'oggettiva scarsità di attrattive convenzionali è la straordinaria concentrazione di locali di fado nel quartiere, che alla sera fanno risuonare i suoi vicoli di quella strana, malinconica musica così affine al carattere portoghese da sembrarne la più fedele espressione.
Voto: 8.

Sao Vicente e Graça

Se, come me, amate i mercatini delle pulci e gli oggetti retrò, Lisbona è la città che fa per voi, ed è consigliabile che visitiate Sao Vicente il martedì o il sabato mattina, quando in questo quartiere ha luogo la Feira de Ladra (=mercato dei ladri), un mercatino che propone principalmente cianfrusaglie ma nel quale (specie la mattina presto) potrete trovare anche vere rarità e concludere ottimi affari.
Paragonato ad Alfama questo barrio è molto più arioso e ordinato, costellato com'è di tante, piccole e coloratissime vilas operaios, costruite dai più illuminati industriali del XIX secolo per alloggiare gli operai in condizioni accettabili.
Gli altri motivi per visitare il quartiere sono i luoghi di culto che vi si trovano: il già citato Panteao Nacional de Santa Engracia si trova qui, così come l'Igrja de Graça (francamente saltabile), l'Igreja de Sao Vicente de Fora e la Cappella di Nossa Senhora do Monte. Il miradouro della cappella è il preferito degli innamorati lisboneti, che amano baciarsi qui alla luce del lusco fusco.

Panteao Nacional de Santa Engracia (APERTO: 10-17 dal martedì alla domenica) - Ingresso: 2 euro (intero); 1 euro (ridotto); gratis (per gli under 14). Ingresso libero per tutti la domenica fino alle 14 e nei giorni festivi.

Questa chiesa a cupola è probabilmente l'edificio sacro tutt'ora in uso più emblematico di Lisbona. È un Panteao Nacional, il che significa che in essa si onorano gli eroi nazionali, tra cui la mitica cantante di fado Amalia, le cui spoglie sono state traslate qui nel 2001, a due anni dalla sua scomparsa. Riconoscerete facilmente la sua tomba: è sempre ricoperta di fiori.
Una particolarità: la cupola che potete ammirare oggi è stata completata nel 1966, ben 285 anni dopo l'inizio dei lavori. Di qui il detto lisboneta "un lavoro come Santa Engracia", per significare qualcosa che dura tantissimo.
Voto: 7.

Lisbona: cosa vedere - prima parte: Lisbona Centro



Di seguito riporto tutte le cose che, a mio avviso e con il dovuto tempo a disposizione, consiglio di vedere, visitare, assaporare a Lisbona. Specifico però che io mi sono fermata in città 10 giorni, e mi rendo conto che la maggior parte della gente che la visita dispone di meno tempo. Per cui in un post successivo indicherò quelle che sono le attrazioni proprio imperdibili della città, che possono essere viste anche in due-tre giorni al massimo.

LISBONA CENTRO

La Baixa

Questo è il vero è proprio centro storico della città, caratterizzato da viali ordinati e ripidissimi, negozietti polverosi dell'antiquariato, empori e droghieri che sembrano usciti da una cartolina del secolo scorso (e che sopravvivono in centro grazie a un'apprezzabilissima politica di controllo degli affitti). Qui troverete alcuni dei punti di interesse più importanti della città, oltre che il suo spirito più suggestivo.

Praca do Comércio - Si tratta della grande piazza che sorge lungo la riva del Tago, al centro della quale campeggia imponente (e francamente bruttina) la statua equestre di Dom José I (alta 14 metri). Non particolarmente bella, si affolla particolarmente negli orari di punta, anche perché è percorribbile anche in auto. Su un lato della piazza sorge il café Martinho de Arcada aperto nel 1782 e frequentato (tra gli anni Venti e gli anni Trenta) anche da Fernando Pessoa.
Voto: 6 - -.

Elevador de Santa Justa (orario: 7-21 tutti i giorni) - Ascensore alto 45 metri, chiamato anche Elevador do Carmo, costruito nel XIX secolo da un discepolo di Eiffel e che permette di salire al Chiado senza alcuna fatica. L'ascensore merita un viaggio anche solo per la sua fine fattezza, ma è anche un mezzo di trasporto davvero utile per evitare la ripida salita che conduce al Chiado. All'uscita superiore vi ritroverete all'ingresso del Carmo: a mio avviso la più suggestiva chiesa del mondo. L'ascensore fa parte del sistema del trasporto pubblico, per cui si può accedere ad esso anche con l'abbonamento valido per tram e metro (l'ingresso costa quanto un biglietto del bus).
Voto: 8 1/2.



Rossio

Questo è il vero e proprio centro della vita lisboneta, ed è impossibile pernottare in città senza passare di qui. La domenica questo quartiere si affolla di extracomunitari che si sparpagliano soprattutto nella grande, meravigliosa piazza principale. Di questi, la maggior parte è africana e si trova sulla scale del Teatro Nacional Dona Maria II perché esso è situato a pochi passi dalla Igreja de Sao Domingos, che tradizionalmente aveva un prete di colore. La sera, d'estate, non è raro imbattersi in gruppi di skaters giovanissimi che si sfidano in acrobazie utilizzando ogni pedana o scalino a disposizione nella zona.

Praca Dom Pedro IV - Questo nome si legge solo sulle cartine: gli abitanti la chiamano, semplicemente, Rossio, perché è questo il cuore del quartiere. Al centro della piazza spicca un'alta colonna (23 metri) in cima alla quale campeggia il Dom Pedro che da il nome alla piazza (anche se si pensa che quello raffigurato sia in realtà Massimiliano del Messico). Sempre sulla piazza fa bella mostra di sé anche una fontana abbastanza grande da fornire refrigerio d'estate e a contribuire, coi suoi giochi di luci serali, a regalare alla zona un'aura assolutamente romantica. A pochi passi potete assaporare la ginjinha, il drink meno diffuso al mondo (è venduto solo ed esclusivamente in alcuni bar del quartiere), un brandy fatto di ciliegie che si può gustare solo qui (e che, tornati a casa, ricorderete con nostalgia).
Voto: 7.



venerdì 15 giugno 2012

Lisbona - Quale Guida Scegliere?


Come già puntualizzato nel post precedente, difficilmente incontro persone che siano state a Lisbona e a fatica riesco a convincere gli amici a scegliere la capitale portoghese per le loro vacanze. Tanta disaffezione ha fatto sì che persino EDT - pur elencando la capitale del Portogallo tra le mete preferite dei suoi redattori - abbia smesso di pubblicare la guida completa di Lisbona in italiano. Se siete fanatici delle Lonely Planet sappiate che, nella nostra lingua, troverete solo la Lonely Planet del Portogallo, oppure la mini guida della collezione "Incontri", ma non una guida dettagliata che vi aiuti a conoscere approfonditamente la città. Per quanto mi riguarda, all'epoca del mio viaggio (luglio 2009) ho pertanto ripiegato sulla guida TimeOut, che devo ammettere mi è piaciuta abbastanza: è un po' più "snella" di una classica Lonely Planet, ma piuttosto scanzonata e piacevole alla lettura. Inoltre, il tipo di carta usato per pagine e copertina la rende più leggera e flessibile di una Lonely Planet, il che non guasta se, come me, passate intere giornate a saltellare da un monumento all'altro. Tuttavia, al contrario della Lonely Planet, questa guida predilige la stampa su carta "lucida" cosa che rende molto difficile scribacchiare e appuntarsi le cose direttamente sulla guida (è un mio brutto vizio), cosa invece assai più agevole sulle ruvide e corpose pagine edite da EDT.

Lisbona: perché sceglierla

Lisbona è una delle mie città preferite al mondo, nonché la mia migliore scoperta del 2009. Sinceramente, quando l'ho visitata non mi aspettavo granché dal viaggio, in quanto avevo acconsentito più per far felice il mio ragazzo che per una reale passione per il Portogallo. Giunta sul posto però, mi sono immediatamente ricreduta: Lisbona è una città meravigliosa, probabilmente la capitale più a "misura d'uomo" che mi è capitato di visitare, un luogo magico e incantevole capace di sorprendere ad ogni passo. Ogni volta che un amico non sa dove andare in vacanza io consiglio sempre la capitale portoghese, perché credo sia troppo spesso sottovalutata, in primis dai suoi cittadini. Purtroppo, raramente vengo ascoltata e spesso mi sento rispondere che è preferibile una meta più convenzionale. Vi prego comunque di credermi: Lisbona è una città da vedere assolutamente una volta nella vita, soprattutto se siete in coppia. E' un luogo romantico, multiculturale, che offre un'ottima cucina e tanta vita notturna. Inoltre i portoghesi sono veramente gentili e disponibili ma anche molto discreti (ben più degli spagnoli, ad esempio...).


Molti criticano a Lisbona l'estrema povertà e il degrado di certe zone, e in effetti io stessa sono stata colpita da questo aspetto non appena giunta in città, ma a questo proposito è secondo me doveroso fare delle precisazioni.
1) Innanzitutto, sulla base della mia esperienza, è praticamente impossibile trovare una capitale in cui non esistano zone disagiate o vagamente malconce, quindi è inutile aspettarsi di non trovare degrado a Lisbona solo perché è una città più piccola della maggior parte delle capitali europee. Inoltre la povertà che si respira in certe zone di Lisbona è - a mio avviso - molto caratteristica e autentica, simile a quella che si scorge in certi angoli di Venezia, per esempio. Non è la povertà dolorante e ferita che ho visto in certe città dell'est (Budapest, per esempio) e che mi ha lasciato un senso di malinconia angosciata, è una povertà romantica e folkloristica. O almeno, io l'ho vissuta così.
2) Inoltre non mi sono mai sentita in pericolo nella capitale portoghese, al contrario di quello che mi è successo a Londra, New York, L'Havana, Parigi. Attenzione: in nessuna di queste città mi è successo concretamente qualcosa, ma in tutte ho attraversato delle zone o visto delle persone che proprio al sicuro non mi hanno fatto sentire. Al contrario, ho passeggiato per Lisbona dalle 8 del mattino alle 5 del mattino seguente e non mi sono mai e poi mai sentita in pericolo. Ho visto alcuni vagabondi, specialmente nelle ore più tarde della giornata, ma questo mi è capitato in ogni città che ho visitato. Certo, come suggerito da guide turistiche e siti specializzati, ho evitato certe zone in certi orari, ma questo si chiama buonsenso. Poi, se uno vuole girare alle 2 di notte ad Alfama e si sente minacciato o ha qualche brutta esperienza francamente merita di svegliarsi un po' e imparare la lezione.


L'unico appunto che io, personalmente, posso fare a Lisbona è l'usanza, piuttosto antipatica, di quasi tutti i camerieri della città: portare al tavolo, prima del pasto ordinato, una serie di (deliziosi) assaggini (formaggio di capra, crostini assortiti, olive, prosciutto) che alcuni turisti erroneamente credono offerti dalla casa. In realtà questi stuzzichini vengono puntualmente conteggiati nel conto e, in genere - in proporzione al costo della cena ORDINATA (che in genere a Lisbona è molto onesto) - sono anche piuttosto cari. L'unico modo per non pagare è far presente al cameriere, non appena tenta di portare questi piatti al vostro tavolo, che non siete interessati. Comunque, ci tengo a precisare che, pur a conoscenza di questa antipatica usanza, una delle nostre ultime sere di permanenza a Lisbona abbiamo ceduto alla tentazione e abbiamo provato questi semplici antipasti (complice il fatto che sul menù era riportato il loro costo, pari a 4 euro): erano squisiti e francamente ne è valsa la pena. Attorno a noi, coppie di giovani del nord europa, stringendo fieramente la loro Lonely Planet, ci guardavano con sufficienza e aria di superiorità, probabilmente pensando che noi non fossimo a conoscenza dello stratagemma in uso nei ristoranti portoghesi: in realtà abbiamo pensato fosse giusto provare, anziché limitarci a giudicare a priori.


Questo è forse l'unico appunto che mi sento di avanzare su questa meravigliosa capitale. Per il resto Lisbona è a mio avviso veramente imbattibile.
L’architettura della città è colorata, brillante, creativa. Le famose ceramiche lucide che ricoprono gran parte degli edifici, gli azulejos, la rendono speciale, viva, un po’ folle. Tanti monumenti da cartolina rappresentano la summa di influenze molteplici: forme arabe, decori moreschi e richiami marini, tipici dello stile manuelino, disegnano un paesaggio articolato, spumeggiante ed estroso.
Inoltre la città è dotata di un sistema di trasporti pubblici veramente efficientissimo, basato su un'intricata rete di pittoreschi tram (emblematico è il numero 28) e una pulitissima, sicurissima e precisissima metropolitana. Tale sistema è particolarmente importante e utile in questa città sorta in collina e caratterizzata perciò da saliscendi continui e sfiancanti. Queste strade così serpeggianti e scoscese, che sono secondo me uno dei tratti più affascinanti e mozzafiato di Lisbona, sono inoltre quasi interamente pavimentate con ciottoli e sanpietrini, per cui il mio consiglio è quello di lasciare le scarpe col tacco a casa e scegliere delle scarpe comode anche per la sera. Se proprio non potete rinunciare a qualche centimetro in più puntate piuttosto sulle zeppe, anche se io caldeggerei decisamente delle ballerine o dei sandali flat. 
Infine non si può non parlare del cibo: la cucina portoghese è l'ideale per un italiano, è semplice, gustosa, fortemente mediterranea. Il principe della tavola è sicuramente il baccalà, che in città troverete proposto in mille varietà diverse (la nostra preferita è la croquetas de bachalau, magari da gustare all'ora dell'aperitivo); ma sono deliziosi quasi tutti i piatti a base di pesce, il galletto con salsa piri piri (piccante) e la prelibate tartine che affollano le caffetterie di tutta la città. Le più famose e le nostre preferite sono senza dubbio le pasteis de nata, che sarebbe ingiurioso dimenticare di assaggiare.
Spero che mi ascolterete e vi lascerete incantare da questa città così seduttiva e raffinata, un borgo da veri intenditori!