Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.


- Charles Baudelaire -



venerdì 22 giugno 2012

Lisbona: Cosa Vedere - Seconda Parte: a est della Baixa

A EST DELLA BAIXA




Sé CatedralÈ il simbolo della riconquista cristiana del territorio portoghese, essendo stata costruita nel XII secolo sul luogo della principale moschea della città. All'interno è piuttosto cupa e architettonicamente poco coerente (è stata soggetta a successivi rimaneggiamenti nel corso dei secoli, in parte dovuti ai disastri naturali che hanno interessato la città) e "il tesoro" esposto non è particolarmente impressionante, ma a noi sono parsi piuttosto interessanti (anche se non tenuti molto bene) gli scavi nei chiostri, dove sono visibili parti della vecchia moschea, oltre a sezioni di una strada romana e a resti dell'occupazione visigota.
Voto: 6 +.

Castelo

Qui ebbe origine il primo nucleo abitativo (Età del Ferro) che si sarebbe poi trasformato in Lisbona ed è qui che si svilupparono le prime fortificazioni della città, successivamente ampliate ed abbellite da Romani, Visigoti, Mori. Il motivo principale per venire in questo quartiere è l'attrazione che gli dà il nome, ovvero il Castelo. Indubbiamente la fortezza che occupa la sommità di questo colle merita una visita, ma essa non è l'unico motivo per avventurarsi tra le viuzze di ciottoli e le case dalle facciate ricoperte di azulejos della zona. Qui troverete ancora un bagno pubblico completo ancora in funzione (Rua de Santa Cruz do Castelo 29), vecchine che fanno la maglia sedute in mezzo alla strada e una vista mozzafiato sulla città sottostante. 


Purtroppo, la bellezza delle facciate e la tranquillità della zona, ha reso le abitazioni di Castelo alquanto ambite, e questo ha ridotto notevolmente il numero di vecchi inquilini che occupano ancora la loro casupola ad affitto calmierato, mentre sempre più spesso arrivano nuovi residenti che pagano cifre esorbitanti per gli appartamenti ristrutturati a regola d'arte.

Castelo de Sao Jorge - APERTURA: Marzo-Ottobre 9-21 tutti i giorni; Novembre-Febbraio 9-18 tutti i giorni (INGRESSO: 5 euro (interi); 2,50 euro (ridotti); gratuito (per gli under 10 e gli over 64 anni).


Per accedere al castello dovrete superare l'arco de Sao Jorge, alla sinistra del quale una nicchia racchiude l'immagine del patrono della fortezza, famoso per l'uccisione del drago (San Giorgio, per l'appunto). Attraversato l'arco vi ritroverete in un'ampia piazza costellata di cannoni che ricordano l'antica funzione dell'edificio e dalla quale si gode di una magnifica visuale sulla città. Al centro di questo slargo ombroso si erge la statua di Alfonso Henriques (meglio conosciuto come Alfonso I di Portogallo), il re che, nel 1147 assediò la fortezza (all'epoca occupata dai Mori) e riportò la cristianità in città.
Nel corso dei secoli e per l'influsso delle diverse popolazioni che hanno occupato la città, il Castelo ha subito numerose trasformazioni; negli anni '30 un grande restauro ha eliminato diversi uffici governativi e una caserma dei pompieri che erano stati edificati in questa zona, portando allo scoperto le vecchie mura, sulla sommità delle quali furono aggiunti dei bastioni dall'aria autentica. Questi bastioni hanno dieci torri, sulle quali si può liberamente salire a mo' di sentinelle e rimirare la precisa struttura della fortezza, sviluppata intorno a una serie di piccoli cortili interni occupati da un pozzo e da diversi ulivi e alberi di limoni. In una torre interna c'è anche una Camara Oscura dalla quale si possono scrutare le strade sottostanti.
Sono previste riduzioni per gli studenti della comunità europea, ma dovrete richiederle espressamente in biglietteria (ed è meglio che abbiate un documento che lo attesta).
Voto: 8+.

Alfama

Dimenticate la vocazione da turisti: ad Alfama non si viene per l'architettura classica né per visitare un particolare museo, qui si viene per respirare l'essenza genuina della Lisbona popolare. Certo, il barrio vanta anche un paio di chiese di tutto rispetto, ma non sono certo esse a costituire l'attrattiva principale della zona. Il bello di Alfama sono i suoi vicoli cechi, le vie anguste che profumano di bucato per i panni stesi ad asciugare tra una casa e l'altra, i bambini che giocano liberamente a palla in strada, il cinguettio dei canarini che, un po' ovunque, si contendono la scena con il ronzio delle tv. Qui potrete ancora trovare minuscoli caffè di quartiere in cui tutti si conoscono (nonostante sia il barrio più popoloso di Lisbona è anche quello con il più forte spirito comunitario) e angusti empori che sembrerebbe più probabile trovare in un paesino rurale del Sud America che nel cuore di una capitale europea. Alfama è così, bloccata nel suo passato popolano e (fortunatamente) ben lontana dallo staccarsene. 


Anche qui vige una politica di affitto calmierato, volta a limitare il ricambio sociale dei residenti, ma il quartiere, pur attirando diversi artisti e borghesi abbienti, riesce a mantenere la sua integrità originaria più per il divieto di circolazione dei vicoli a motore che vi vige notte e giorno, che per la politica immobiliare tutelata dalla municipalità. In linea con questo carattere del quartiere è anche il mercato del pesce, che vi si svolge in tutti i giorni feriali, facendo echeggiare i viottoli e gli stretti passaggi del barrio delle urla squillanti delle pescivendole sovraccariche di viscidi calamari.
L'Alfama è il quartiere più vecchio di Lisbona: alcuni edifici poggiano addirittura su fondamenta Visigote, mentre lo schema viario è chiaramente moresco. E moresco pare essere anche il nome di questo barrio, che deriva forse dall'arabo al-hama (=fonti o fontane) e sarebbe legato al fatto che il quartiere è sempre stato ben rifornito d'acqua, proprio grazie alle numerose fontane che un tempo ne tappezzavano il perimetro. Una di queste, la Chafariz d'el Rei in Rua Cais de Santarém è stata in funzione per più di sette secoli e, tra il XVII e il XVIII secolo i suoi rubinetti furono divisi: uno per i bianchi e uno per i neri.
Per quanto riguarda le chiese, che spesso sono il motivo che attira i turisti all'Alfama, premetto che - come già accennato in passato - non sono la mia passione e raramente mi conquistano, soprattutto se sono monumentali e sfarzose. Nel caso di quelle della zona, mi limito a sconsigliarvi la mediocre Igreja de Santa Luzia, che è il quartier generale dell'Ordine di Malta in Portogallo) caratterizzata da due pannelli piastrellati sulle mura esterne. Nei pressi della chiesa c'è però il Miradouro de Santa Luzia (uno dei tanti punti in cui i locali e i turisti amano goderne della magia del lusco fusco) caratterizzato da un roseto, una piscina per bambini e alcuni vigneti. Ritornando agli edifici sacri del barrio, più meritevoli sono invece, sulla base del mio parzialissimo e ignorantissimo giudizio estetico, l'Igreja de Sao Vicente e il Panteao Nacional de Santa Engracia, che sono tanto candide da essere quasi accecanti quando vengono illuminate dal sole estivo.
Un altro dei motivi per cui l'Alfama continua ad attirare anche il "turista medio", nonostante l'oggettiva scarsità di attrattive convenzionali è la straordinaria concentrazione di locali di fado nel quartiere, che alla sera fanno risuonare i suoi vicoli di quella strana, malinconica musica così affine al carattere portoghese da sembrarne la più fedele espressione.
Voto: 8.

Sao Vicente e Graça

Se, come me, amate i mercatini delle pulci e gli oggetti retrò, Lisbona è la città che fa per voi, ed è consigliabile che visitiate Sao Vicente il martedì o il sabato mattina, quando in questo quartiere ha luogo la Feira de Ladra (=mercato dei ladri), un mercatino che propone principalmente cianfrusaglie ma nel quale (specie la mattina presto) potrete trovare anche vere rarità e concludere ottimi affari.
Paragonato ad Alfama questo barrio è molto più arioso e ordinato, costellato com'è di tante, piccole e coloratissime vilas operaios, costruite dai più illuminati industriali del XIX secolo per alloggiare gli operai in condizioni accettabili.
Gli altri motivi per visitare il quartiere sono i luoghi di culto che vi si trovano: il già citato Panteao Nacional de Santa Engracia si trova qui, così come l'Igrja de Graça (francamente saltabile), l'Igreja de Sao Vicente de Fora e la Cappella di Nossa Senhora do Monte. Il miradouro della cappella è il preferito degli innamorati lisboneti, che amano baciarsi qui alla luce del lusco fusco.

Panteao Nacional de Santa Engracia (APERTO: 10-17 dal martedì alla domenica) - Ingresso: 2 euro (intero); 1 euro (ridotto); gratis (per gli under 14). Ingresso libero per tutti la domenica fino alle 14 e nei giorni festivi.

Questa chiesa a cupola è probabilmente l'edificio sacro tutt'ora in uso più emblematico di Lisbona. È un Panteao Nacional, il che significa che in essa si onorano gli eroi nazionali, tra cui la mitica cantante di fado Amalia, le cui spoglie sono state traslate qui nel 2001, a due anni dalla sua scomparsa. Riconoscerete facilmente la sua tomba: è sempre ricoperta di fiori.
Una particolarità: la cupola che potete ammirare oggi è stata completata nel 1966, ben 285 anni dopo l'inizio dei lavori. Di qui il detto lisboneta "un lavoro come Santa Engracia", per significare qualcosa che dura tantissimo.
Voto: 7.

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